Il 20 ottobre riprende confronto su Ccnl. Colombani: nostre richieste giuste, banche non possono rifiutarle

La trattativa sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore bancario prosegue: il 20 ottobre sindacati e Abi torneranno a confrontarsi. Il Corriere della Sera fornisce la sintesi della situazione aggiornata al 12 ottobre, data dell’ultimo incontro. “Contratto bancari, aumento di 435 euro al mese: arriva il primo ok, si tratta sul Tfr pieno” è il titolo del servizio firmato dalla giornalista Alessia Conzonato che scrive: “L’obiettivo sembra comune, ma il disaccordo lo si evince sulle cifre: le sigle continuano a chiedere un aumento di 435 euro per il livello medio di riferimento, su cui il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha già dato il suo ok. Nessuno, durante l’incontro, ha avanzato obiezioni, ma la piattaforma presentata dai sindacati per il rinnovo della contrattazione contiene molte altre richieste, che spaziano dai fringe benefit al Tfr. Tutte condizioni che hanno un impatto economico da valutare”.

Tra le rivendicazione sindacali non c’è solo la retribuzione, anche la rivalutazione del Tfr è uno dei punti qualificanti. Per il segretario generale First Cisl Riccardo Colombani «è assurda – dice al Corsera – qualsiasi ipotesi di proroga del congelamento della base imponibile per il calcolo del Tfr, una misura di carattere emergenziale, adottata in passato per affrontare una fase di crisi del sistema bancario. Vanno rimosse anche le resistenze alla rivalutazione degli scatti di anzianità, fermi dal 2010».

Nel suo articolo la giornalista evidenzia che “Abi ha rappresentato le proprie considerazioni e proposte, con le relative motivazioni su ognuno dei capitoli della piattaforma. A questo punto, il confronto entra nel vivo e passa alla fase del vero e proprio negoziato. È stata l’occasione per un confronto franco sulle reciproche posizioni, utile a sviluppare una trattativa finalizzata a raggiungere l’accordo entro fine anno, come esplicitato in una nota diffusa dall’Associazione. Sono stati affrontati, soprattutto, i macro temi: area contrattuale, procedure di confronto sindacale e sistema di relazioni sindacali, contrattazione di secondo livello, impegni per l’occupazione, tutele, parte economica, formazione, sviluppo professionale e di carriera, valutazione professionale, orari di lavoro e flessibilità, welfare e diritti”.

“Al prossimo incontro (il 20 ottobre, ndr) – scrive il Corriere della Sera – si parlerà anche di due questioni extracontrattuali: una ha a che fare con le assunzioni attraverso il Foc (Fondo nazionale per il sostegno dell’occupazione), mentre l’altra riguarda i fringe benefit”.

Come riporta ancora il quotidiano nazionale, nella lettera indirizzata alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Ministro dell’economia e della finanze Giancarlo Giorgetti, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, le organizzazioni sindacali del credito hanno rimarcato: «l’attuale formulazione della norma fiscale e l’andamento del tasso ufficiale di riferimento (Tur) – soggetto alle variazioni decise dalla Bce – sta producendo, soprattutto sui mutui a tasso fisso, effetti del tutto impropri e distorsivi, determinando una tassazione di valori calcolati sulla base di fattori totalmente esogeni rispetto alla valorizzazione del’effettivo vantaggio per il dipendente sottostante alla stipula del contratto di mutuo e, quindi, del tutto estranei alla sua capacità contributiva, con la conseguenza che le lavoratrici e i lavoratori interessati possono vedere le loro remunerazioni nette significativamente ridotte dal’ingiusto prelievo (…) Desideriamo richiamare la vostra attenzione sulla gravosa situazione che si verifica in capo alle lavoratrici e ai lavoratori per i peculiari effetti determinati dal meccanismo di tassazione dei prestiti erogati ai dipendenti».

A tal proposito, il 12 ottobre, al termine della seconda giornata di confronto in Abi, il segretario generale First Cisl, Riccardo Colombani, ha dichiarato: «Abbiamo chiesto al Mef un incontro in tempi brevi. La normativa sui fringe benefit è palesemente ingiusta, soprattutto per quanto riguarda i mutui a tasso fisso. È necessario inoltre che Abi si impegni a garantire uniformità di comportamento di tutte le banche e a trovare soluzioni efficaci per risolvere i problemi finanziari di diverse migliaia di famiglie. Il tema sarà, insieme alle richieste della piattaforma unitaria, al centro dell’incontro in ristretta tra la presidenza del Casl e i segretari generali che si terrà il 20 ottobre».


La lettera al governo sottoscritta oggi dai segretari generali dei sindacati e Abi

Il pdf del comunicato First Cisl

Il comunicato unitario delle segreterie nazionali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin