Il costante rialzo dei tassi di interesse sta penalizzando i mutui concessi ai dipendenti bancari per i quali i fringe benefit non costituiscono trattamento di favore esponendoli a misure inique. Da tempo First Cisl, con il suo segretario generale Riccardo Colombani, lo segnala chiedendo provvedimenti.
Sulla materia, la sottosegretaria all’economia Sandra Savino è intervenuta in commissione Finanze della Camera confermando l’attenzione del governo. Atteso l’intervento correttivo da inserire nella riforma fiscale rivedendo le soglie e il trattamento fiscale di alcune voci che concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente fra le quali rientrano i fringe benefit.
Riccardo Colombani ha così commentato le risultanze del confronto in Commissione finanze della Camera: «La disponibilità del governo a valutare un intervento di razionalizzazione della normativa sui fringe benefit, nell’ambito del percorso della delega fiscale, è una prima buona notizia per i lavoratori bancari».
Varie le riprese degli organi di stampa alla posizione di First Cisl. Ansa ha così titolato il suo lancio: “Colombani (First Cisl) bene governo su revisione fringe benefit. Valuteremo iter delega fiscale”. Per AdnKronos “Mutui: First Cisl, bene governo su valutazione revisione fringe benefit”. Simile l’impostazione di Borsa Italiana e Advfn che rilanciano una nota de Il Sole 24 Ore Radiocor Plus: Mutui: sindacati bancari, bene apertura governo su fringe benefit”.
I vari organi d’informazione hanno riportato le considerazioni del segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani che sottolinea l’importanza di «eliminare un’evidente ingiustizia» e che le buoni intenzioni del governo sono «il risultato della pressione costante che i sindacati di categoria hanno esercitato sulla politica per rimuovere le conseguenza di una disciplina che ha prodotto effetti pesantissimi sulle retribuzioni, soprattutto su quelle dei lavoratori che hanno stipulato un mutuo a tasso fisso».
Del resto, sottolinea il leader dei bancari della Cisl, «First Cisl ha segnalato da tempo gli effetti iniqui e distorsivi della normativa, da ultimo al tavolo di trattativa con Abi per il rinnovo del contratto nazionale dei bancari. Già nell’aprile scorso, inoltre, ci siamo mossi, insieme agli altri sindacati di categoria ed all’Abi, scrivendo al governo. È il momento che questa normativa ingiusta venga cambiata. Per questo – conclude Colombani – monitoreremo da vicino l’iter della delega fiscale per assicurarci che alle parole seguano i fatti».