I sindacati hanno recentemente firmato due accordi con il Gruppo Mcc, il primo dei quali riguarda lo smart working, introducendo il riconoscimento del ticket nella misura del 50% per le giornate in cui si lavora da remoto, prevedendo la piena libertà dei colleghi nella scelta del luogo ove esercitare lo smart working e rafforzando il diritto alla disconnessione.
“Nonostante permanga la contrarietà e l’amarezza per la procedura sul piano industriale che non riconosce e non premia gli sforzi che lavoratrici e lavoratori in Banca del Mezzogiorno hanno fatto in questi anni e continuano a fare, il risultato raggiunto con la firma di questi due accordi ci soddisfa, perché armonizza il trattamento e le condizioni per tutto il gruppo Mediocredito Centrale, andando incontro alle esigenze e alle richieste dei colleghi”, ha dichiarato Stella Sanseverino, segretaria responsabile dell’Organo di coordinamento First Cisl Bdm.
“Altro risultato che consideriamo importante – prosegue Sanseverino – è la firma dell’accordo sullo smart learning, in sperimentazione per la prima volta nelle aziende del Gruppo Mcc. Abbiamo assicurato 30 ore annue di formazione, elevate a 45 per le lavoratrici e i lavoratori delle filiali, da fare da remoto. L’accordo sullo smart learning è stato fortemente richiesto e sollecitato da First Cisl perché sottolinea l’importanza e il valore stesso della formazione, troppo spesso bypassata dalle emergenze del quotidiano” .
“Gli accordi con le Relazioni industriali rimandano a marzo 2025 per un confronto sull’attuazione del lavoro agile, che possa essere agibile anche per i colleghi della rete e ispirarsi alla nostra idea di fare banca”, ha concluso Sanseverino.
“Consideriamo molto positivo aver firmato due importanti accordi che riguardano per la prima volta tutto il personale del gruppo Mcc, armonizzando così trattamenti fino ad ora differenziati – ha commentato Fabio Brunamonti, Coordinatore nazionale First Cisl Gruppo Mcc – Ottimo anche il risultato sullo smart learning, sia in termini di ore sia dal punto di vista economico, visto che riconosce ai colleghi che lo adotteranno la metà del buono pasto come nel caso dello smart working”.