Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà. First Cisl, occorre un impegno globale

Il 17 ottobre 1987 padre Joseph Wresinski promuove la giornata mondiale del rifiuto della miseria, riconosciuta ufficialmente nel 1993 dalle Nazioni Unite con l’istituzione della Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà

La povertà e le diseguaglianze sono fenomeni ancora troppo diffusi, nonostante i grandi passi in avanti compiuti dall’umanità negli ultimi anni. Il fenomeno, che a livello globale anche a causa della recente pandemia si è acuito in modo significativo, fa sentire i suoi effetti anche nel nostro Paese.

In Italia, secondo il rapporto Istat sulla povertà, le famiglie in povertà assoluta nel 2021 sono 1,9 milioni (il 7,5%), per un totale di circa 5,6 milioni di individui (9,4%); mentre le famiglie in condizioni di povertà relativa sono circa 2,9 milioni (l’11,1% in aumento dell’1% sul 2020) per un totale di quasi 8,8 milioni di individui (14,8% contro il 13,5%).

In particolare le aree più fortemente colpite dal fenomeno sono quelle del Mezzogiorno, in cui mancano molti servizi ed è anche più forte il fenomeno della desertificazione bancaria in Italia; un problema che First Cisl sta combattendo e denunciando da tempo.

La questione riguarda quasi 4 milioni di italiani che risiedono in comuni che non registrano la presenza di alcuna banca. In particolare sono le persone più anziane a subire maggiormente le conseguenze dell’abbandono dei territori da parte delle banche; anche per molte piccole imprese la chiusura delle filiali rappresenta un problema rilevante.

Nel celebrare quindi la Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà è oggi ancora più urgente soffermarsi a riflettere su questo tema. In un tempo incerto la lotta alla povertà è fondamentale e va di pari passo con il contrasto all’impoverimento e all’abbandono dei territori. Solamente uno sforzo globale e coordinato potrà far sì che ciascuna persona possa vivere dignitosamente.