Convegno First Cisl Roma, Colombani sulle agenzie: la nuova fase politica contrasti la desertificazione bancaria

Il gigantismo bancario ha influenzato la riorganizzazione sul territorio degli istituti di credito. Il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani ha rilanciato il tema intervenendo al convegno “Banche del territorio nell’era del Pnrr”, organizzato da First Cisl di Roma e Rieti.

Ansa ha dedicato un lancio alla tavola rotonda titolando “Banche: Colombani, politica agisca contro desertificazione bancaria. Basta gigantismo nel comparto del credito”. Per Agi “Banche: First Cisl, invertire tendenza su desertificazione”. Impostazione simile quella di AdnKronos che scrive “Banche: Colombani, First, su desertificazione va invertito trend, politica faccia passo avanti”. Infine, “Banche: First Cisl, contro desertificazione bancaria evitare dogma gigantismo” è la titolazione con cui TgCom24 e Advfn hanno rilanciato la nota di MF Dow Jones News.

«Il processo di desertificazione bancaria è il risultato del consolidamento che ha interessato il settore negli ultimi anni». Ansa ha rilanciato le considerazioni di Riccardo Colombani per il quale «le autorità europee e la politica nazionale hanno promosso le fusioni con la convinzione che banche più grandi avrebbero garantito la stabilità del sistema finanziario. Nessuno mette in dubbio che la stabilità, dopo la crisi finanziaria del 2008, fosse un obiettivo da perseguire, ma ciò è stato fatto senza tenere nel giusto conto l’esigenza di assicurare il ruolo indispensabile di sostegno alle economie ed alle comunità dei territori».

«Gli azionisti, in alcuni casi, soprattutto in anni recenti – ha proseguito su Agi il leader dei bancari della Cisl – hanno beneficiato di dividendi e buy-back, ma il livello della capitalizzazione di borsa delle nostre banche più grandi, così come di quelle medie, è spesso ben sotto la metà dei mezzi propri iscritti a bilancio. Questa situazione, insieme all’estrema frammentazione della compagine sociale, rende facilmente aggredibili le banche italiane».

«La trasformazione delle banche popolari sopra la soglia degli 8 miliardi di attivi in società per azioni – ha sottolineato Colombani su AndKronos – rappresenta uno dei disegni politici che hanno rafforzato questa tendenza. I fatti stanno dimostrando però che l’economia italiana ha bisogno di un sistema bancario articolato».

Come riportano tutte le agenzie di stampa – Ansa, Agi, AdnKronos, MF Dow Jones News – per Riccardo Colombani «è opportuno che nella nuova fase politica che si sta aprendo, si avvii una riflessione sull’industria bancaria, evitando il dogma del gigantismo e coltivando la valorizzazione delle diversità tra le banche da un punto di vista dimensionale e di tipologia di business».

Ad alzare il livello dell’attenzione sul tema del ritiro delle banche è il costante aggiornamento dei numeri. In dieci anni Roma ha perso un terzo dei suoi sportelli bancari: erano 2.067 alla fine del 2011, a settembre del 2022 sono scesi a 1.298 generando flessione degli impieghi concessi all’industria e finanziarizzazione dell’economia romana.

 

Qui i dati e i grafici descrittivi della desertificazione bancaria in Italia, a cura di Fondazione Fiba