Crédit Agricole: sistema incentivante, riorganizzazione aziendale, migrazione Creval. Il confronto resta aperto

Crédit Agricole ha comunicato i dati relativi alla consuntivazione del sistema incentivante fornendo altresì un quadro sulle riorganizzazioni nel Gruppo, adottate per portare a regime le strutture centrali dopo l’ingresso di Creval.

Come si legge nel sito di First Cisl Gruppo bancario Crédit Agricole, le Segreterie di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin hanno diramato un comunicato congiunto dal titolo “Le contraddizioni dell’incentivante, nuove riorganizzazioni e la prosecuzione del confronto sulla migrazione” che fa il punto su vari aspetti del confronto in atto tra azienda e sindacati.

Per quanto riguarda il sistema incentivante 2021 il documento riporta che “circa il 73% delle filiali Cai è andato a budget, per cui in rapporto al montepremi messo a disposizione, il pagamento del premio avrebbe dovuto subire un abbattimento del 45%. L’azienda ha ritenuto, incrementando i fondi a disposizione, di pagare comunque i premi con una riduzione del 10%. Anche per il Retail ed i Canali specialistici di Creval, i risultati sono stati molto buoni, ma non tali da consentire l’attivazione in base alle regole definite. Anche in questo caso l’azienda ha ritenuto di intervenire per erogare il premio a tutte le colleghe e colleghi operanti in unità organizzative che hanno ottenuto i 100 punti di budget. Nelle Direzioni Centrali i colleghi premiati sono passati dal 48% del 2020 al 61%. Giova ricordare che il Sistema Incentivante non è frutto di accordo sindacale ma è l’esito di un processo unilaterale aziendale (…) Senza ritornare su un tema non condiviso dal Sindacato è sufficiente ricordare come la principale contraddizione è riassumibile nel fatto che a miglior risultato aziendale corrisponde una maggior riduzione del premio ai colleghi”.

Sul fronte della riorganizzazioni si legge che “è stato presentato un piano di revisione della struttura organizzativa particolarmente impattante in ragione della costruzione di nuovi Servizi e riorganizzazione della struttura esistente. Il Piano interessa tutta la struttura degli Uffici di Direzione Centrale (…) tutta la riconfigurazione risponde alla necessità di integrare le strutture ex Creval, ridefinendo gli assetti per rispondere alla crescita dimensionale del Gruppo”. Le segreterie di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin evidenziano altresì che tale azione non avrà “ricadute né in termini di mobilità territoriale né in termini di mobilità professionale”.

Altro aspetto analizzato ha riguardato la migrazione Creval: “L’azienda – prosegue il comunicato – ha presentato una situazione in cui, dal monitoraggio dell’evoluzione dei vari indicatori numerici, le difficoltà sembrano in fase di superamento, ragione per la quale prevede di tornare a breve a regime per quanto riguarda le strutture di Help Desk a supporto. Riteniamo che il quadro tratteggiato non corrisponda alla situazione che rileviamo nelle filiali, ancora afflitte da problemi e disorganizzazione che i colleghi vivono nella loro quotidianità e che incidono negativamente anche sul piano personale”.

Le organizzazioni sindacali hanno inoltre rimarcato che rimangono ancora irrisolte numerose problematiche di organizzazione e procedurali “riconducibili anche alla prevedibile difficoltà di fruizione della formazione delle colleghe e dei colleghi, che in mezzo alle note criticità affrontate nel pre e post migrazione avrebbero dovuto anche trovare tempo e modo di dedicarsi ad una corposa mole di tutorial on line”. Tale situazione alimenta il “senso di disagio nei lavoratori, su cui occorre intervenire prontamente al fine di evitare che vi siano ripercussioni negative in termini di salute, di professionalità e di disaffezione”.

In chiusura del documento unitario Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, attive in Crédit Agricole, segnalano di aver “chiesto più volte all’azienda di manlevare i colleghi dagli errori operativi commessi in fase di migrazione ottenendo una disponibilità di tipo informale, in questa occasione hanno sollecitato con forza l’allineamento al contesto delle politiche commerciali, anche in considerazione del gap formativo sopra descritto”.

La nota unitaria si conclude mettendo in evidenza che “in tutto questo non manca purtroppo chi continua a recitare il proprio ruolo senza tenere conto della effettiva situazione contingente, sostenendo che la migrazione è terminata positivamente, che tutto è a regime e che occorre migliorare la spinta commerciale, con richiami al recupero del terreno perduto e al senso di responsabilità delle filiali che lambiscono il confine del beffardo, se rapportati al momento affrontato dalla rete”.

 

Il comunicato unitario delle Segreterie del Gruppo bancario Crédit Agricole Italia di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin