Colombani, Generali-Mps un’opportunità da cogliere. L’interesse della stampa

Generali verso Banca Monte dei Paschi di Siena: ha destato interesse il passaggio della relazione congressuale del segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, rilanciata da vari organi d’informazione. “First Cisl tifa per le nozze Generali-Mps” titola Il Giornale. Per Borsa Italiana, che riprende una nota de Il Sole 24 Ore Radiocor, “Mps: Colombani, partner sia Generali, il modello è Unipol-Bper”. Mf Dow Jones e TgCom24 scrivono “Banca Mps: First Cisl: creare le condizioni perché la compri Generali”.

“L’auspicio è che Mps possa rientrare nei disegni strategici del Leone di Trieste” scrive Il Giornale citando la proposta del segretario generale First Cisl, Riccardo Colombani, lanciata “nel corso dell’intervento al congresso del sindacato bancario. «Non è un’operazione “romantica”, per la mera salvaguardia del marchio: Generali ne trarrebbe indubbi vantaggi».

Il leader dei bancari della Cisl dice a TgCom24 che «bisogna creare le condizioni affinché ciò accada, con incentivi da una parte e, dall’altra, con l’impegno verso il lavoro, verso i territori, verso il Paese». “Secondo Colombani c’è quindi “un’opportunità storica” per il Governo – si legge su Borsa Italiana – visto l’impegno prossimo a cedere la partecipazione in Monte dei Paschi. Il caso Unipol-Bper, osserva, non dovrebbe restare isolato”.

Il leader di First Cisl si è anche pronunciato sulle riorganizzazioni bancarie e sul tema della ridistribuzione della ricchezza e dei risultati della produttività.

Le riorganizzazioni bancarie e assicurative non devono far perdere però di vista i livelli retributivi del settore bancario. Advfn titola: “Banche, First Cisl servono salari più alti legati a produttività”. È netto Riccardo Colombani nel ricordarlo aggiungendo come siano «indispensabili salari più alti (…). Le politiche salariali devono avere a riferimento la produttività. La contrattazione collettiva aziendale e di gruppo deve ambire alla effettiva ed equa distribuzione del valore prodotto e tener conto delle specificità dell’impresa».

«Il dogma della valorizzazione dell’interesse dell’azionista deve essere bilanciato dalla positiva evoluzione delle retribuzioni di lavoratrici e lavoratori», ha proseguito Colombani su Advfn sottolineando come «molti ceo e le stesse associazioni di rappresentanza datoriale dei comparti, attribuiscono, a ragione, alle lavoratrici e ai lavoratori contributi determinanti per i risultati raggiunti. Un encomio particolare, straordinario e giustificatissimo è stato da molti espresso con riferimento allo spirito di sacrificio nel periodo più difficile, quello del lockdown».

«Non si vedono ostacoli, ma solo opportunità dall’equa distribuzione della ricchezza prodotta. Il nostro Paese, infatti, si incamminerà sul sentiero del benessere, dell’inclusione, solo nell’ambito di un’economia sociale di mercato, in un’economia cioè dove la sfera sociale non è separata da quella economica, dove i portatori di interesse hanno pari dignità, dove le persone sono al centro (…). Le sfide epocali della transizione digitale e dell’innovazione, della transizione ecologica, della neutralità climatica devono attraversare complessi processi di coinvolgimento, di valorizzazione e attenzione alle persone, alle cittadine e ai cittadini, alle lavoratrici e ai lavoratori, anche adottando modalità salariali innovative che non impattino sulla base monetaria».