Start Magazine rilancia studio First Cisl su conti, analisi e scenari delle principali banche italiane

“Cosa succederà a Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm e non solo”. Start Magazine torna sul futuro delle prime cinque banche italiane titolando così il suo articolo che trae spunto dalla recente analisi che l’Ufficio Studi di First Cisl ha svolto sui bilanci delle big 5 italiane. “Continuano a crescere raccolta e proventi operativi e a diminuire i crediti deteriorati così come i costi, gli sportelli e i dipendenti che però risultano sempre più produttivi”. La giornalista Emanuela Rossi sintetizza così il report cislino dando la parola al segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani: «Un aumento così forte della produttività rende necessario affrontare il tema della redistribuzione ai lavoratori: il loro contributo è stato decisivo nonostante le criticità indotte dalla forte contrazione della rete degli sportelli».

Su Start Magazine “Colombani offre anche la sua ricetta per il business bancario che deve puntare a un modello «che non sacrifichi la relazione con i territori, includa i risparmiatori con minori competenze digitali ed eviti la ricerca ossessiva del risultato economico»”.

Il sito d’informazione finanziaria volge poi “lo sguardo oltre confine” rimarcando come la Bce promuova “gli istituti di credito europei che, nonostante i due anni di pandemia, mostrano la crescita del capitale e della liquidità e il calo degli Npl. L’Eurotower comunque invita le banche Ue a far attenzione ad eventuali shock sui mercati, ai rischi climatici e cibernetici e alla debolezza della governance”.

Per una migliore comprensione del fenomeno vengono rilanciati i dati elaborati dall’Ufficio studi di First Cisl dai quali “emerge che – in confronto con l’esercizio 2020 – nel 2021 sono aumentati i proventi operativi – che sfiorano i 50 miliardi – del 4,2% grazie alla crescita delle commissioni nette (+10,1%) e il risultato netto di gestione (+102,8%), che supera i 15 miliardi. Segno più anche per la raccolta diretta da clientela (+1,5%) a quasi 1.464 miliardi e per la raccolta indiretta (+12%) a 4.116 miliardi. La situazione economica degli istituti di credito migliora anche grazie alla conferma del trend decrescente degli Npl che in un anno calano del 23,8% e arrivano a 22,7 miliardi a fronte dei 29,9 miliardi dell’anno precedente. L’Npl ratio, ovvero l’incidenza dei rediti deteriorati netti sui crediti, scende all’1,9% dal 2,5% e si dimezzano le rettifiche sui crediti (-49,2%) che – in rapporto ai proventi operativi – diminuiscono dal 26,3% al 12,8%”.

Il report di First Cisl evidenzia inoltre come “rispetto al 2020, prosegue pure il calo del numero di dipendenti e di sportelli e – allo stesso tempo – l’incremento della produttività aziendale. Basti citare qualche numero: se infatti gli sportelli passano da 14.186 a 12.546 (-11,6%) e i lavoratori da 252.723 a 244.431 (-3,3%) le commissioni nette per dipendente crescono del 13,8%, il margine primario per dipendente del 6% e il risultato di gestione per dipendente del 12,4%. Segno meno anche per il rapporto costi/ricavi, ovvero il cost/income, dell’1,8% e per il rapporto fra costi del personale e proventi operativi, dello 0,7%. E se il prodotto bancario sale del 4,2%, rapportato ai dipendenti aumenta ancora di più, del 7,8%”.

Start Magazine sottolinea infine che “in questi giorni la Banca centrale europea ha presentato il processo di revisione e valutazione prudenziale per il 2021 da cui evince un quadro piuttosto confortante. In particolare – come evidenzia Il Sole 24 Ore – a rassicurare l’Eurotower, nonostante il periodo funestato dalla pandemia, ci pensano il calo delle sofferenze con il Npl ratio sceso al minimo assoluto del 2,2%, il miglioramento dei ratios sul capitale con il CET1 salito al 15,5% e la liquidità aumentata al 173,3%”.

 

Qui il comunicato con le tabelle esplicative

Qui tutte le ricerche e le analisi dell’Ufficio studi First Cisl