Luigi Sbarra, non c’è umanità senza libertà e rispetto per ogni persona. La shoah per non dimenticare

Nel Giorno della Memoria il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra interviene con un suo editoriale su Il Dubbio: “La Shoah è una ferita aperta. La vicenda accaduta a Livorno lo dimostra”. È proprio il recente episodio di cronaca ad alimentare la riflessione del leader della Cisl che scrive «ha colpito davvero tutti la vicenda del bambino di dodici anni che domenica scorsa a Livorno è stato insultato e picchiato da due coetanee perché ebreo. “Devi morire bruciato anche tu”, gli gridavano durante l’aggressione». Per Luigi Sbarra sono state «parole terribili, pronunciate con un odio e una violenza assurda un vergognoso atto di antisemitismo e di intolleranza a pochi giorni dalla giornata della memoria. Sei milioni di ebrei furono uccisi negli anni neri della Shoah» che Sbarra definisce «una ferita ancora aperta, che fa inorridire ma che non può essere dimenticata».

Per il segretario generale della Cisl è fondamentale «coltivare e rinnovare il ricordo, far conoscere la storia, coinvolgere le nuove generazioni, tramandando fatti e circostanze che portarono alla più grande tragedia del novecento. Possiamo e dobbiamo farlo attraverso la testimonianza di chi l’ha vissuto, come fa ogni giorno la senatrice Liliana Segre con coraggio e determinazione. La rete ed i social network sono spesso il luogo dove corrono l’odio e l’intolleranza, dove è facile veicolare messaggi pericolosi che raggiungono molte persone. C’è ancora molto da fare sul piano culturale e nella società. Bisogna ripartire dalla scuola, dai luoghi dove avviene la formazione dei giovani, spiegando con la forza della verità quello che accadde davvero nel secolo scorso».

Luigi Sbarra torna sul fatto di Livorno per rimarcarne la gravità definendolo «un campanello d’allarme. Bisogna ripartire dalla scuola dai luoghi dove avviene la formazione dei giovani, spiegando con la forza della verità quello che accadde nel secolo scorso. La nostra Costituzione è stata scritta avendo davanti le tragiche vicende delle leggi razziali e delle persecuzioni naziste. È stata approvata con la ferma determinazione di non permettere che i mostri del totalitarismo e della xenofobia che avevano devastato l’Europa potessero ancora avvelenare l’Italia e il nostro continente».

Il segretario generale della Cisl rimarca ancora che «questo bisogna spiegare ai più giovani. Mai più privazione della libertà, guerre di aggressione, mai più negazione dei diritti umani, mai più razzismo, odio, intolleranza: questa era la comune volontà dei padri costituenti. Merito loro se la nostra Repubblica è fondata sulla democrazia, sul lavoro dignitoso, sul diritto di ognuno di avere un’esistenza dignitosa e libera. Principi che vanno tenuti ancora più saldi in un Paese impegnato ad uscire dalle conseguenze della pandemia, dove bisogna contrastare povertà, disoccupazione, diseguaglianze e marginalità sociali».

La riflessione finale di Luigi Sbarra evidenzia la necessità di ripartire proprio «dal significato profondo della fratellanza, vivere le differenze come una ricchezza, lavorare per unire e non dividere, come ricorda Papa Francesco. Istituzioni, politica, parti sociali devono ritrovarsi in un perimetro di corresponsabilità e farsi davvero responsabili costruttori di pace, per promuovere un nuovo spirito costituente e una società fondata sul rispetto della vita, sulla centralità della persona, sulla partecipazione diffusa alla costruzione del bene comune».