Colombani a Investire Today, educazione finanziaria e impresa responsabile tutelano risparmiatori e lavoratori

“Educazione finanziaria e responsabilità sociale d’impresa, così si tutela il risparmio”. Il titolo di Investire Today, il quotidiano di Investire Magazine, pubblicato eccezionalmente in formato cartaceo e dedicato al mese dell’educazione finanziaria, rilancia i temi di una ripresa sostenibile che guardi al risparmio privato come risorsa da valorizzare.

Nella sua attenta analisi il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, richiama il report pubblicato da Finbold.com secondo il quale «nei primi tre trimestri del 2021 sono stati installati ben 13.342 Bitcoin ATMs dei 28.329 oggi presenti a livello globale. In Italia, in base al Coin ATM Radar, sono 70, disseminati tra Bolzano a Siracusa. È un fenomeno in rapidissima evoluzione, difficile da decifrare. Lo stesso può dirsi delle innumerevoli crisi finanziarie degli ultimi 25 anni, che hanno provocato perdite e disperazione a milioni di risparmiatori in tutto il mondo».

Per il leader dei bancari della Cisl «le decisioni fallimentari assunte da molti trader, finanzieri, banchieri, quando non viziate da comportamenti delittuosi, rivelano peraltro che lo smarrimento ha riguardato anche i cosiddetti esperti, impotenti di fronte a fenomeni imperscrutabili, accomunati dall’avidità umana, in un contesto fondato sull’ideologia mercatista».

Su tale fronte, rimarca Colombani a Investire Magazine, «nemmeno le Autorità di Vigilanza sono riuscite ad interpretare correttamente le tendenze dei mercati e i comportamenti degli agenti economici e finanziari. Chi non ricorda lo sboom dei mercati azionari nel 2000, nonostante la percezione di “esuberanza irrazionale” di Alan Greenspan già nel 1996? Per non parlare del crack di Lehman Brothers nel 2008, che ha costretto le banche centrali ad adottare politiche monetarie ultra accomodanti e i principali Paesi ad una torrentizia produzione normativa, volta a preservare la stabilità dei mercati finanziari ed a tutelare il risparmio».

Riccardo Colombani evidenzia ancora che «proprio la tutela del risparmio è l’obiettivo che nel 2017 l’Italia si è proposta disciplinando l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale. Il miglioramento delle competenze in materie finanziarie è infatti un processo indispensabile per l’acquisizione della necessaria consapevolezza nelle scelte di investimento. Si tratta quindi di una ‘novità’ normativa fondamentale, tanto più in un Paese come l’Italia che associa a livelli elevatissimi di risparmio in rapporto al reddito una (mediamente) bassa cultura finanziaria delle persone. Altresì, l’elevata quota di risparmio congelata sui conti correnti bancari e postali, problema che si è acuito con la pandemia, indica la scarsa partecipazione dei risparmiatori al tessuto produttivo, in una fase cruciale per il nostro Paese. Pertanto, la definizione di una strategia nazionale per l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale e l’istituzione del Comitato per il Coordinamento e la Programmazione delle attività dirette a tal fine sono state scelte lungimiranti. Così come lungimirante è un’iniziativa come quella del Mese dell’Educazione Finanziaria, con la sua apertura a soggetti sia pubblici che privati».

Al segretario generale di First Cisl non sfugge però come sia «evidente che queste attività non possono da sole determinare un rapido innalzamento della cultura finanziaria, specie tra le persone più anziane, che detengono la parte più cospicua del risparmio nazionale. Quali sono allora le possibili soluzioni?».

«Il riferimento della legge nazionale alla definizione di educazione finanziaria dell’Ocse – argomenta ancora Colombani – potrebbe rivelarsi determinante. Nella “Recommendation on principles and goodpractices for financialeducation and awareness” del luglio 2005, l’Ocse, proprio nel primo dei princìpi, definisce il processo di educazione finanziaria ed i mezzi che possono essere utilizzati: “information, instruction and/or objective advice”.La novità è rappresentata dal coinvolgimento possibile, a mio avviso indispensabile, degli intermediari finanziari nel processo di educazione finanziaria attraverso consigli oggettivi e imparziali (objective advice, appunto) rivolti ai risparmiatori, slegati completamente dalla logica malata del prodotto da vendere a tutti i costi».

Nel chiudere il suo intervento su Investire Magazine, Riccardo Colombani ribadisce: «Affinché la ricerca del miglior interesse dei risparmiatori non sia definitivamente relegata a norma di buone intenzioni, è necessario adottare, in favore degli intermediari, delle politiche di incentivazione che dovrebbero essere codificate nell’ambito della Strategia nazionale dell’educazione finanziaria. C’è bisogno, insomma, di stimolare la responsabilità sociale d’impresa per far sì che l’educazione finanziaria sia una delle sue manifestazioni più qualificanti.  In questo modo si raggiungerebbero tre obiettivi ugualmente preziosi: crescita delle competenze finanziarie delle persone; diminuzione del contenzioso intermediari-risparmiatori; fine delle pressioni commerciali che vedono sia i risparmiatori che i lavoratori vittime di un sistema distributivo dei prodotti finanziari che va immediatamente riformato».