Basilicata, il futuro delle Bcc passa da mutualità e partecipazione. Il video

La tavola rotonda “Credito Cooperativo tra Europa e coesione sociale”, organizzata da First Cisl Basilicata, ha evidenziato come, anche in questo territorio, le Bcc abbiano assunto il compito di mitigare il fenomeno di debancarizzazione che le grandi banche stanno attuando attraverso la chiusura degli sportelli.

All’evento – introdotto dal segretario generale First Cisl Basilicata Arnaldo Villamaina e moderato da Paolo Grignaschi del Network dirigenti Bcc First Cisl – hanno partecipato il segretario nazionale First Cisl con delega alle Bcc Pier Paolo Merlini, il direttore generale di Banca 2021 Ciro Solimeno, la direttrice generale di Bcc Gaudiano di Lavello Maria Rosaria Costa, il direttore generale di Bcc Oppido Lucano e Ripacandida Mario Caputo e il presidente di Banca 2021 Pasquale Lucibello.

Il video integrale della tavola rotonda:

I dati presentati da Giovanni Sentimenti, del Comitato scientifico Fondazione Fiba, evidenziano infatti la flessione del numero degli sportelli operanti su tutto il territorio nazionale: nel 2000 l’intero sistema del credito (Abi e Bcc) operava tramite 28.194 sportelli (34.139 nel 2008), ridotti a 23.481 nel 2020.

Numeri in controtendenza rispetto a quelli del credito cooperativo, che dal 2000 al 2020 ha visto crescere i suoi sportelli da 2.954 (pari al 10,48% del totale) a 4.204 (pari al 17,90%). Di conseguenza tra il 2003-2019 i comuni italiani che hanno registrato la presenza di una Bcc sono passati da 2.298 a 2.635, di cui in 650 costituiscono l’unica presenza bancaria.

In Basilicata, i dati relativi al credito cooperativo riflettono l’andamento nazionale: 41 gli sportelli Bcc su un totale regionale di 193, pari al 21,24% (anno 2020), in aumento rispetto ai 30 su 229, pari al 13,10%, del 2000; in termini assoluti, la Basilicata rappresenta l’8,06% degli sportelli Bcc operativi nelle regioni del Sud.

Nel suo intervento, Pier Paolo Merlini – segretario nazionale First Cisl con delega alle Bcc – ha ribadito l’esigenza di “esplorare nuove prospettive per costruire uno spazio comune dove indirizzare le proprie esperienze, con l’obiettivo di cogliere tutte le opportunità che il momento ci presenta. È necessario percepire il presente per progettare il futuro, con coraggio, senza abbandonare le origini che sono fatte di sussidiarietà e mutualità, caratteristiche che ci contraddistinguono. Elementi distintivi propri del credito cooperativo che più si avvicinano ai bisogni delle persone e del territorio. Il tempo che stiamo vivendo ci obbliga a fare questo, a lavorare assieme, in una visione prospettica di compartecipazione perché quello che ci accomuna è il ‘bene comune’: quello dei nostri clienti, dei nostri soci, delle nostre realtà territoriali e, soprattutto, quello della nostra realtà sociale. Una responsabilità che dobbiamo assumerci in relazione al ruolo che ognuno ricopre all’interno del credito cooperativo. Come First Cisl siamo impegnati a conservare un settore e un sistema del credito in grado di sostenere realmente l’economia di questo Paese, fatto di piccole e medie imprese, di famiglie e di artigiani, che le grandi banche – concentrato sui grandi numeri – faticano a rappresentare. Il nostro obiettivo è trovare un modo nuovo di fare banca, capace di generare redditività lavorando sulle piccole realtà, è una sfida che possiamo vincere solo assieme: lavoratori, soci, sindacato e aziende”.

In conclusione, Merlini ha riaffermato “la volontà di dare continuità al lavoro e alle opportunità espresse dalle molte riflessioni raccolte in queste tavole rotonde. È fondamentale mettere a fattore comune le competenze e le professionalità di ciascuno”.

“Dal dibattito – ha sottolineato Arnaldo Villamaina, segretario generale First Cisl Basilicata – è emerso il forte senso di appartenenza al territorio e tutta la determinazione necessaria per proteggere il proprio ruolo. C’è grande interesse attorno al tema della riforma e a First Cisl va il merito di aver avviato una riflessione che andrà condotta anche in sede istituzionale”.