10 priorità per l’Italia che riparte, le 10 proposte Cisl per una nuova stagione di cambiamento partecipato
“Recovery plan. Ripartire da lavoro, industria e innovazione”; con questo titolo in prima pagina Il Sole 24 Ore presenta l’intervento di Annamaria Furlan.
«Ricostruire il nostro Paese – scrive la segretaria generale della Cisl – è oggi una sfida senza precedenti che richiede il massimo di unità, responsabilità ed il coinvolgimento di tutti i soggetti come ha sottolineato, giustamente il Presidente della Repubblica, Mattarella, nel suo messaggio di fine d’anno. La diffusione più ampia e capillare del vaccino sarà sicuramente un’arma fondamentale per sconfiggere il Covid che, purtroppo, semina ancora ogni giorno sofferenza, dolore, morte. Così come dobbiamo far tesoro, in questo necessario sforzo collettivo, della stagione di netta discontinuità che si è aperta a livello europeo nella società, nell’economia, nella politica».
Annamaria Furlan fa notare che «dopo tanti anni di rigore economico, il Next Generation EU rappresenta lo sforzo più rilevante dell’Unione Europea per fronteggiare la crisi economica e sociale provocata dalla pandemia. È un messaggio di speranza e fiducia nel futuro. Ma questo risveglio dell’Europa reclama nei singoli Paesi, a cominciare dall’Italia, l’avvio di una stagione nuova fatta di innovazioni vere, profonde, in grado di sciogliere le incrostazioni storiche del nostro sistema di crescita e di edificare un modello di sviluppo che coniughi solidarietà e competitività, partecipazione e produttività».
La sfida risiede nel «tornare a pianificare il nostro domani con coerenza e serietà. Partiamo da una griglia europea – evidenzia Furlan – che ci indica tre direttrici fondamentali su cui definire le priorità e gli obiettivi: sostenibilità ambientale, innovazione tecnologica, coesione sociale. A partire da queste tre dimensioni dobbiamo costruire un nuovo e moderno “Patto Sociale”, un’Agenda-Futuro sulla quale dovranno determinarsi le dinamiche della crescita e dello sviluppo, del lavoro e dell’inclusione sociale nei prossimi 20 anni».
Per la leader della Cisl non ci sarà una «una seconda opportunità. Per questo non abbiamo bisogno di ulteriori comitati esecutivi, o di una stanza dei “bottoni” tutta politico-istituzionale che escluda la parte vitale della società organizzata. Non si può progettare il futuro del Paese nel chiuso dei palazzi ministeriali o con le dispute nella maggioranza. Occorrono scelte condivise, una politica di concertazione, come avvenne con successo negli anni Novanta. Ecco perché non basta solo annunciare una fase di “consultazione” formale con la società civile e con il sindacato (…) il Governo apra ad una “governance” partecipata dalle parti sociali per dare rapidità, continuità e consenso ad un processo decisionale che non deve escludere nessuno. Questo è il modo per rispondere concretamente all’appello ai “costruttori” del Capo dello Stato. Ed in tale quadro di necessarie riforme la Cisl ha elaborato dieci “azioni strategiche” che porteremo nel confronto con il Governo e le altri parti sociali».
Annamaria Furlan elenca quindi il piano illustrando ogni misura: “1. Ripartire dalle fondamenta: lavoro, istruzione e formazione. 2. Salute e politiche sociali come piattaforme di crescita socioeconomica. 3. A tutta velocità: industria e nuove infrastrutture. 4. Al passo con il futuro: l’importanza dell’innovazione. 5. Il domani è verde: la transizione alla green economy. 6. Nord e Sud: colmare il divario. 7. Pari opportunità: premiamo il merito, non il genere. 8. Pubblica amministrazione: meno burocrazia, più investimenti ed efficienza. 9. Giovani e futuro: un nuovo patto generazionale per garantire equità e solidarietà. 10. Smart working: il futuro del lavoro è agile”.
10 priorità per l’Italia che riparte, le 10 proposte Cisl per una nuova stagione di cambiamento partecipato