Apriamo le banche alla consulenza indipendente, così il risparmio si mette al servizio dell’economia

Sindacato, economisti e Acf a confronto. Martedì 15 dicembre l’iniziativa in videoconferenza di First Cisl. Colombani: va cambiata in profondità la relazione tra banche e clientela

La ricchezza mobiliare degli italiani ammonta a 4.500 miliardi di euro. Circa mille miliardi sono fermi sui conti correnti. Come incanalare il risparmio verso gli investimenti per rilanciare un’economia messa in ginocchio dalla pandemia? Cambiando il modello di consulenza finanziaria e adottandone uno nuovo, la consulenza su base indipendente, prevista dal Tuf in recepimento della Mifid II ma rimasta finora sulla carta. Questa la proposta di First Cisl, che verrà illustrata nel corso dell’iniziativa che si terrà martedì 15 dicembre, alle ore 15, in videoconferenza.

All’evento, intitolato “Il risparmio degli italiani per l’economia del Paese – un nuovo modello di consulenza”, parteciperanno il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani, il segretario confederale Cisl Andrea Cuccello, gli economisti Alberto Berrini e Lucio Lamberti, il presidente dell’Arbitro per le controversie finanziarie Gianpaolo Barbuzzi. A moderare i lavori Mattia Repetto, giornalista di Adnkronos.

“L’adozione del modello di consulenza su base indipendente è di fondamentale importanza per aumentare la consapevolezza dei risparmiatori circa le opportunità e i rischi dei loro investimenti – afferma il segretario generale dei bancari della Cisl Riccardo Colombani – L’effetto sarebbe una vera e propria rivoluzione nell’industria finanziaria. Oggi l’offerta delle banche è ristretta a pochi prodotti finanziari, di fatto collocati quasi come ‘prodotti da banco’, che possono viziare la relazione intermediario-cliente minando la fiducia di quest’ultimo. Fiducia che verrebbe invece rafforzata da un allargamento dell’offerta a tutti i prodotti disponibili sul mercato. La consulenza indipendente premia la trasparenza, eliminando il problema degli incentivi, e ancora la remunerazione alla qualità del servizio. Per rilanciare la nostra economia abbiamo bisogno di spingere sulla leva degli investimenti. Il risparmio degli italiani può essere mobilitato, ma non riusciremo a farlo se ci limitiamo a proporre qualche nuovo prodotto finanziario o a puntare su prodotti già esistenti. Lo scarso successo di strumenti pur innovativi come i Pir lo dimostra ampiamente. Quello di cui abbiamo veramente bisogno – conclude Colombani – è cambiare in profondità la relazione tra banche e clientela”.