Colombani sui giornali, PopBari salva ma governo finisca lavoro iniziato a dicembre

“Pop Bari è salva e diventa spa. Il 96% dei soci da il via libera”. Titola così Avvenire sulla decisione assunta dall’assemblea straordinaria degli azionisti di Banca Popolare di Bari. Nel suo titolo il Mattino di Puglia e Basilicata mette in evidenza un altro aspetto del nuovo corso: “Pop Bari, nasce la banca del Sud”. Sull’aver evitato il peggio si concentra la Repubblica che titola “Banca Popolare di Bari risanata e salvata: ora diventa una spa”.

Luca Mazza apre il suo servizio su Avvenire che la trasformazione in Spa di PopBari: “È un passo scontato, formale, ma necessario e che segna l’ufficialità del salvataggio della banca dopo un lungo percorso. La Popolare di Bari evita la liquidazione e prova a incamminarsi lungo la strada del rilancio”.

“Una svolta storica – scrive sul Mattino di Puglia e Basilicata Francesca Conti – che a detta dei sindacati salva 2.700 posti di lavoro (…) Un passaggio decisivo per il maggiore istituto finanziario del Sud, nato nel 1960 come cooperativa, e un atto fondamentale perché non diventi vano lo sforzo del Fondo interbancario di tutela dei depositi e del Mediocredito centrale, che in questa operazione investono oltre 1,5 miliardi di euro”.

Su Repubblica, Antonello Cassano rimarca come l’esito dell’assemblea straordinaria dei soci sia stato “accolto come una liberazione e segna una svolta per l’istituto bancario barese. Tutto merito del voto da parte di 35 mila soci alla trasformazione in società per azioni e al piano di rilancio con annesso aumento di capitale per 933 milioni di euro (grazie agli 1,6 miliardi messi a disposizione da Fondo interbancario e Mediocredito centrale). Una partecipazione eccezionale che consente il superamento del quorum alla prima convocazione. Evento più unico che raro fra le Popolari, reso ancora più rilevante dal 96 per cento di voti favorevoli in pratica un plebiscito a trasformazione e rilancio”.

Sul salvataggio di Banca Popolare di Bari i tre quotidiani riportano il commento del segretario generale di First, Riccardo Colombani, che su Avvenire sottolinea come alla fine «a prevalere sia stato il senso di responsabilità» ricordando che «ciò non sarebbe stato possibile senza il contributo determinante del sindacato». Anche Il Mattino rilancia le dichiarazioni del leader dei bancari della Cisl per il quale «non è ancora il momento però di spegnere i fari sulla Popolare di Bari». Su Repubblica, Colombani completa il suo ragionamento ritenendo «fondamentale che il governo finisca il lavoro iniziato a dicembre: il prossimo passo deve essere la tempestiva emanazione da parte del Mef dei decreti attuativi. Ma è soprattutto necessario che i nuovi azionisti si muovano in modo coerente per dar vita a un polo bancario del Sud».