«È positiva l’introduzione dell’autocertificazione per i prestiti previsti dal decreto liquidità, ma i lavoratori delle banche vanno liberati dall’incubo di incorrere in sanzioni per il loro operato». Il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, è esplicito nel porre il tema della salvaguardia dei bancari nell’esercizio del loro operato.
La questione viene rimarcata da vari siti d’informazione finanziaria che, distintamente, rilanciano una nota di Teleborsa e di MF Dow Jones. Borsa Italiana, Qui Finanza e Investire in Borsa titolano “Fase 2, First Cisl: “Serve scudo penale per lavoratori banche”. TgCom24 e Advfn titolano invece “Banche: First Cisl, bene autocertificazione su prestiti ma serve scudo”.
Sui siti Riccardo Colombani dice: «L’emendamento approvato dalle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera, che si limita ad escludere controlli ulteriori rispetto alla verifica formale della dichiarazione sostituiva, risolve solo in parte il problema. Quello che serve è uno scudo penale che copra tutti i lavoratori coinvolti nell’erogazione dei finanziamenti».
«Sarebbe anche opportuno – prosegue sulle testate on line il segretario generale di First Cisl – che il governo avviasse un monitoraggio a livello territoriale per verificare che non si creino squilibri. In alcune parti del Paese le difficoltà nell’erogazione del credito possono far sì che imprenditori e famiglie cadano nelle mani dell’usura o della criminalità organizzata: purtroppo dalle cronache già emerge qualche segnale in questo senso. È arrivato il momento di rilanciare uno strumento che è stato lasciato scivolare nel dimenticatoio: gli osservatori regionali sul credito introdotti nel 2009 per combattere gli effetti della crisi finanziaria. Gli osservatori – conclude Colombani – dovrebbero però, diversamente dal passato, aprirsi alla partecipazione della società civile, coinvolgendo sindacati, associazioni d’impresa e consumatori, per adempiere veramente ad una funzione sociale».