All’indomani del rinnovo del consiglio di amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena parecchie testate on line si interrogano sul futuro dell’istituto rilanciando la posizione del segretario di First Cisl, Riccardo Colombani, il quale auspica: “lo stato rimanga nel capitale e via i vincoli Ue”, come titola Yahoo notizie. Sulla stessa linea i titoli TgCom24, Advfn e Finanza-24h: “B.Mps: Colombani (First-Cisl), impraticabile uscita Mef da capitale in 2021”. La rassegna dei titoli on line prosegue con Borsa Italiana, “Mps: Colombani (First), no uscita tesoro, nuovo piano tolga freno al credito”, mentre sulla sollecitazione dei sindacati rivolta al governo affinchè “lo Stato non esca” da Mps imposta il suo titolo Affaritaliani.
Le dichiarazioni di Riccardo Colombani trovano spazio sui siti citati evidenziando che «con l’insediamento del nuovo consiglio d’amministrazione per il Monte dei Paschi di Siena deve iniziare una nuova storia: la crisi degli ultimi anni va messa definitivamente dietro le spalle». Per il leader dei bancari della Cisl «La pandemia ha modificato lo scenario di fondo rendendo impraticabile l’uscita del Tesoro dal capitale prevista nel 2021. Restare nell’azionariato rappresenta per lo Stato un’opportunità per orientare il nuovo corso della banca. Per un rilancio effettivo va messo al centro il capitale umano: la svolta è possibile solo investendo sulle persone e sulla loro professionalità».
«È necessario – afferma ancora Colombani – che siano rimossi i vincoli imposti dalla Commissione Europea perché incoerenti con il nuovo contesto. Mps sta continuando a concedere credito con il freno a mano tirato. Anche nell’ultimo esercizio, infatti, i finanziamenti netti alla clientela per numero di dipendenti sono risultati inferiori a quelli dei competitor».
Sulle testate on line si legge che «ci sono le condizioni per invertire la rotta, come dimostra l’elevato livello di patrimonializzazione, che beneficia anche dell’allentamento regolamentare deciso dalla Bce. Il surplus di patrimonio rispetto ai requisiti minimi (regime transitorio) del Cet1 Ratio, calcolato al termine del primo trimestre, è di circa 2,8 miliardi su un totale di 8. Una cifra che, insieme alle garanzie fornite dallo Stato, consentirebbe di attivare un flusso imponente di finanziamenti. È ora che la banca – conclude Colombani – esprima tutte le sue potenzialità: ne hanno bisogno sia i lavoratori, dopo tanti sacrifici, che l’economia del Paese».