Crédit Agricole, presentato il sistema incentivante, i soliti dubbi

Crédit Agricole ha presentato alle organizzazioni sindacali il sistema incentivante 2020. Lo si legge nel sito di First Cisl Crédit Agricole Italia, che riporta un comunicato unitario delle segreterie del gruppo di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin.

Vi si legge che l’impianto ricalca in gran parte quello dello scorso anno. Secondo la controparte, la strutturazione prevede “l’abolizione delle logiche di basket e di alcuni cancelletti e la focalizzazione su pilastri da PIMT come la soddisfazione del cliente e le persone del Gruppo, con l’intento dichiarato di premiare il lavoro di squadra”.

Per i sindacati “il sistema incentivante risulti ancora eccessivamente farraginoso, sovrastimato ed eccessivamente strutturato” con modalità di elargizione “soggette ad oscillazioni applicative fino a sfociare in alcuni esercizi nella discrezionalità, e generando incertezza riguardo la possibilità di raggiungimento del premio da parte dell’unità organizzativa, se non del singolo collega, anche in annate dove i risultati del Gruppo sono stati ottimi ed in forte crescita. Questo dimostra che la complessità ingegneristica del Sistema Incentivante ha creato estrema difficoltà per le figure commerciali rispetto al raggiungimento dei risultati, e la sua diretta incidenza negativa sulle pressioni commerciali volte al raggiungimento dello stesso”.

“La nostra valutazione negativa – prosegue il comunicato – è da estendere anche al permanere dell’obiettivo di portafoglio individuale nell’ambito della gestione del risparmio privato che costituisce un elemento ostativo rispetto alla costruzione del dichiarato lavoro di squadra, con conseguente produzione di malumori e divisioni in un Canale Retail che, al contrario, necessiterebbe di un reale investimento a livello di benessere dei colleghi che avrebbe riverberi positivi anche sul grado di soddisfazione del servizio da parte della clientela”.

Permane per le organizzazioni sindacali la convinzione che “la misurazione dei portafogli individuali infici gli sforzi per il raggiungimento degli obiettivi e contribuisca a peggiorare il clima interno e ad ingenerare perdita motivazionale in un contesto attuale, tra l’altro, sempre più teso alla riduzione degli organici di Rete e del costo del Personale. Anche su tema dell’IRC permane una marcata contrarietà da parte del Sindacato, visto che l’indice continuerà a pesare in maniera rilevante, rimanendo soggetto alle consuete modalità di rilevazione/sondaggio che sfuggono alla percezione e al controllo da parte dei colleghi. La carenza cronica degli organici ed un supporto tecnologico da ammodernare, infatti, non consentono di offrire un servizio alla clientela aderente agli ambiziosi obiettivi del Gruppo sul tema”.

Quindi Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin indicano le strade da seguire per ricercare la soddisfazione della clientela: “rafforzando gli investimenti a supporto del c.d. “cliente interno”, fornendo ai lavoratori strumenti tecnologici e procedure più efficaci, migliorando e snellendo l’organizzazione del lavoro, portando di conseguenza i carichi di lavoro a livelli sostenibili e, anche alla luce dei brillanti risultati di bilancio, dando un nuovo impulso ai risicati organici della Rete”, ribadendo la mancata condivisione da parte delle organizzazioni sindacali di un sistema incentivante che “rimane sostanzialmente lo stesso”.

 

Il comunicato unitario delle segreterie del gruppo Crédit Agricole Italia di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin