«Cassa, la Fondazione vigili sulla vendita». Con questo titolo La Nazione rilancia “l’appello del segretario generale di First Cisl Umbria, Francesco Marini” per il quale «La Fondazione Cro deve svolgere un fondamentale ruolo di controllo nelle contrattazioni con il futuro socio della Cassa di Risparmio di Orvieto».
«La situazione di incertezza e precarietà che da mesi interessa l’istituto di credito – fa notare Marini – ha determinato grandi difficoltà al personale, che, solo per senso di responsabilità e rispetto nei confronti dei clienti e dei propri impegni professionali, ha continuato ad operare con correttezza e serietà. L’accelerazione impressa in queste settimane dalle vicende legate alla capogruppo, dovrebbe far riflettere le parti sindacali tutte sul ruolo e le funzioni svolte dagli organismi di vigilanza, ai quali sono demandati compiti fondamentali», dice Marini, che prosegue sottolineando come sia «necessario lavorare per tutelare il personale dipendente, valutando la possibilità di una riorganizzazione interna, la gestione degli attuali sportelli e i servizi».
Per First Cisl Umbria, come si legge ancora su La Nazione, «c’è un aspetto diretto che riguarda la banca e un aspetto indiretto che non va sottovalutato e che può avere ripercussioni sul territorio e sulla sua economia. Motivo per cui la vendita non dovrà essere una pura operazione finanziaria, ma rientrare in una logica progettuale di sviluppo dell’intera area d’interesse operativo della stessa banca». A tal proposito, il sindacato confida in un’attenta e responsabile posizione della fondazione Cro, il socio di minoranza della banca locale che dovrà controllare in modo particolare le peculiarità territoriali e socio economiche in fase di contrattazione con il nuovo partner».
Dalle pagine del quotidiano Francesco Marini, unitamente al direttivo di First Cisl Umbria, lancia un appello alle istituzioni locali sollecitando tutta la comunità a tutelare «un patrimonio che difenderemo in ogni modo». “Intanto – fa notare La Nazione – la gestione commissariale della Banca Popolare di Bari si accinge ad avviare le procedure per trasformare l’istituto, che è una cooperativa, in società per azioni, per poi procedere ad un aumento di capitale per garantirne la sopravvivenza. La vendita della Cassa orvietana è comunque prevista per i prossimi mesi, con tutte le incognite che un cambiamento del genere comporterà per la realtà economica locale”.