Al giornale Radio Rai Colombani su UniCredit, disegnata banca che lascia Italia

Le dimensioni e gli effetti del piano industriale di UniCredit, denominato “Team2023” hanno generato un grande dibattito sulle ricadute occupazionali. Le testate giornalistiche di Radio Rai hanno dedicato ampio spazio alla notizia con un servizio di Paola Bonanni sul GR1 (al minuto 3.46) e il GR3 (al minuto 3.14).

“UniCredit – riporta radio Rai – si prepara a tagliare filiali e personale, in Italia prima di tutto e anche in Europa. 8.000 posti di lavoro che nel nostro Paese sono circa 5.500/6.000 dipendenti e 450 filiali su 500. È l’ulteriore dimagrimento iniziato già nel 2007”.

Le decisioni assunte dall’amministratore delegato di UniCredit Mustier, evidenzia la giornalista Paola Bonanni “ha provocato l’immediata reazione dei sindacati che nel progetto fotografano l’intenzione della multinazionale bancaria di escludere l’Italia dalla propria rete”. In radio Rai interviene il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani: “6.500 rappresentano il 16% della forza lavoro occupata alla fine del 2018. È evidente – rimarca Colombani – che la cessione di una serie di attività stanno a significare una cosa sola: UniCredit sarà sempre meno italiana e sempre di più straniera”.