Posti di lavoro a rischio e forte preoccupazione in Calabria. Cisl Calabria e First Cisl Calabria lanciano l’allarme che viene ripreso dalla stampa. Sulla ristrutturazione in Bper Il quotidiano del Sud titola: “A rischio 16 posti di lavoro nel polo locale della Bper”. Anche Il Giornale di Calabria pone l’attenzione sull’occupazione titolando “Bper, a rischio 16 posti di lavoro a Crotone”. A completare la rassegna il titolo del Crotonese: “Cisl, Bper trasferisce lavorazioni a Bologna. Crotone perde 16 posti”.
“Nello stillicidio, pressoché quotidiano, dei posti di lavoro a rischio – si legge sul Quotidiano del Sud – rientra anche il settore bancario. Infatti, c’è l’allarme lanciato dalle segreterie regionali della Calabria di First Cisl e Cisl, per la concreta possibilità che vengano persi sedici posti di lavoro nel polo di Crotone di Bper Banca. I sindacati esprimono «forte preoccupazione e sconcerto nell’apprendere» per la decisione di Bper di «trasferire a Bologna le lavorazioni attualmente svolte nel Polo di Crotone (unica lavorazione esistente in Calabria), che determinerà la perdita sul territorio di 16 postazioni lavorative»”.
La presa di posizione di Cisl Calabria e First Cisl Calabria viene rilanciata anche dal Giornale di Calabria: «Evidenziano anzitutto – rimarcano le organizzazioni sindacali – che tale volontà non è coerente con le stesse dichiarazioni aziendali circa la validità e la professionalità delle suddette lavorazioni. Inoltre determinerà un ulteriore e sempre più gravoso impoverimento dei nostri territori verso i quali Bper Banca, invece, ha sempre dichiarato di mantenere una sua specifica vocazione».
Al ragionamento cislino da spazio anche il Crotonese che evidenzia come Cisl e First Cisl Calabria si rivolgano direttamente a Bper sottolineando che la loro determinazione a rivedere l’impegno occupazionale in regione «non è neanche minimamente controbilanciata dalla manifestata volontà di voler procedere ad un certo numero di nuove assunzioni nell’ambito della direzione territoriale Mezzogiorno che, giova ricordare, è già fortemente penalizzata allo stato attuale, con numeri già da voi acclarati». Esprime, poi, la stessa Cisl forte preoccupazione «e non riesce a comprendere le motivazioni a sostegno di questa decisione. Ci sorprende l’ostinazione nel non voler proporre un’alternativa, stabile e dignitosa, alla perdita di queste postazioni lavorative. Così come ci risulta incomprensibile come mai la stessa Azienda che afferma di voler puntare su smart-working e hubworking intenda poi pervicacemente accentrare delle lavorazioni periferiche».
Nel chiudere i loro servizi i quotidiani calabri danno conto delle ragioni della presa di posizione di Cisl Calabria e First Cisl Calabria che invitano Bper a «voler riconsiderare la decisione, al fine di evitare un ulteriore e gravosa penalizzazione di un territorio che mentre da tutti viene attenzionato per il rilancio economico e industriale del Paese, poi nei comportamenti viene di fatto “buttato a mare”. In caso contrario vi preannunciamo fin d’ora ulteriori iniziative a difesa dei lavoratori e dei territori».