Banco Bpm, diamanti, così non va

“A distanza di circa quattro mesi dalle iniziative di mobilitazione i lavoratori di BancoBPM sono ancora alle prese con il problema diamanti”; è quanto si legge in un comunicato dei coordinamenti aziendali del gruppo Banco Bpm di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin.

“Se lo sciopero e le manifestazioni sono riusciti pienamente – prosegue la nota – ed hanno avuto una eco di primo piano sui media nazionali, convincendo l’opinione pubblica che i lavoratori sono essi stessi vittime e riaccendendo l’attenzione sulle pressioni commerciali per l’intero settore, la gestione del contenzioso da parte della banca continua ad essere fonte di tensioni con la clientela con pesanti ripercussioni sul personale”.

I sindacati, nel ricordare che in seguito alla mobilitazione “Federconsumatori e Adiconsum hanno stipulato un’intesa per la gestione delle conciliazioni che andavano ad aumentare molto il ristoro riconosciuto dalla banca ai clienti che, ci risulta, sia stata applicata solo dal mese di settembre”, sottolineano che “le condizioni di questa intesa non vengono riconosciute ai clienti che non si sono rivolti a queste associazioni, i quali continuano ad essere destinatari di proposte al ribasso. Non possiamo condividere una gestione opportunistica di questo problema, come se la credibilità del Gruppo non ne avesse già sofferto abbastanza”.

Il risultato di questa condotta aziendale è che il contenzioso legale verso l’azienda è in continuo aumento e non si sono arrestate nemmeno le denunce a carico di singoli lavoratori.

“La banca – continua il comunicato – si era impegnata alla costituzione ed implementazione di una task force che avrebbe dovuto gestire tutti i tentativi transattivi; questo purtroppo non è avvenuto, al contrario è stata chiesta la collaborazione a Direttori, Referenti e Preposti per la chiusura formale delle transazioni di competenza della propria filiale”. Ciò, secondo i sindacati, “espone ancora una volta di troppo i lavoratori coinvolti ad ulteriori rischi professionali”, mentre “i lavoratori che hanno investito loro stessi in diamanti, sono trattati come clienti di serie B; i loro reclami, ci risulta vengano lasciati in fondo alla lista”.

Una “situazione è inaccettabile”, concludono i sindacati, che rinnovano la richiesta all’azienda: “Rimborsino tutto a tutti e sollevino in questo modo i lavoratori da tensioni con la clientela e rischi di coinvolgimenti giudiziari”.

 

Il comunicato dei coordinamenti aziendali del gruppo Banco Bpm di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin

 

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