Conquiste del Lavoro su Ccnl banche, sindacati, Abi dia risposte o reagiremo

“Banche, sul contratto sindacati all’attacco”; con questo titolo Conquiste del Lavoro sintetizza la ripresa del confronto tra sindacati e Abi per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei bancari.

“Dopo una partenza lenta – scrive l’autore dell’articolo Carlo D’Onofrio – la trattativa sul contratto dei bancari potrebbe essere ad uno snodo decisivo. Il messaggio recapitato dai sindacati all’Abi al termine dell’incontro di lunedì è chiaro: o si inizia a fare sul serio o si entrerà in una fase conflittuale. La posizione ufficiale dell’Abi è che il contratto nazionale va rinnovato entro la fine dell’anno. Ma le sigle dei bancari si chiedono come questo sia possibile con un negoziato che si presenta ancora come un cantiere a cielo aperto. Dopo quello sulla cabina di regia sul digitale, il Casl (Comitato affari sindacati e del lavoro) guidato da Salvatore Poloni, ha presentato un nuovo documento che individua sei temi sui quali incentrare la discussione”.

“I sindacati – si legge sul quotidiano romano – hanno preso tempo per formulare il loro parere, ma nel frattempo hanno messo in chiaro che pretendono risposte chiare sulle richieste che hanno presentato. In cima alla loro agenda c’è la certificazione delle uscite avvenute dalle banche negli ultimi otto anni. Delle uscite complessive e non degli esuberi previsti dai piani industriali, visto che le prime, alla fine, si rivelano sempre superiori ai secondi”. “Una questione tutt’altro che secondaria dal momento che, se non si conosce esattamente il numero di dipendenti del settore «nessun discorso serio sull’occupazione è possibile», ha sottolineato il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani”.

Di rilievo rimane la questione dei numeri: conoscere le cifre esatte, e in continuo aggiornamento, della riduzione di organici nelle rispettive banche. “Finora però – evidenzia Carlo D’Onofrio nel suo articolo – l’Abi ha tenuto i numeri nel cassetto. Resta quindi da vedere se li tirerà fuori nei prossimi due incontri, previsti a ottobre, quando la trattativa entrerà nel merito anche della parte economica (nella loro piattaforma i sindacati hanno chiesto un aumento medio di 200 euro). L’obiettivo di fondo è quello di fermare l’emorragia di posti di lavoro”.

Sull’argomento il segretario di First Cisl, Riccardo Colombani è stato chiaro: «Il trend di riduzione degli occupati che ha contraddistinto gli ultimi anni non può continuare. Dal 2007 al 2018 il costo del personale è sceso da 27 miliardi e 400 milioni di euro a 22 miliardi e 700 milioni. Secondo Bankitalia, inoltre, nel 2007 i lavoratori del settore bancario erano 344mila, mentre alla fine del 2018 risultano 274mila. Tagliare ancora non ha senso».

Sulla cabina di regia del digitale il quotidiano romano scrive che “qualche passo avanti si registra. I sindacati si sono opposti al tentativo, che pare rientrato, di farne un semplice osservatorio, come affiorava dal documento inviato loro dall’Abi a fine luglio. «Per incidere veramente – ha ribadito Colombani – è necessario che il nuovo organismo apra spazi negoziali a livello nazionale per gestire il cambiamento»”.

A margine della trattativa Riccardo Colombani ha detto che “non è più tempo di generiche assicurazioni: vogliamo risposte concrete altrimenti reagiremo con fermezza”.