Bond Etruria, First Cisl, amarezza per sentenza, ora tutele più forti nel ccnl

Delusione per la sentenza sul bond Etruria. Ad esprimerla è First Cisl dopo la pronuncia con cui il tribunale di Arezzo ha assolto nove dipendenti della banca, finita in risoluzione alla fine del 2015, dall’accusa di truffa per la vendita di obbligazioni subordinate. Nell’insieme dei procedimenti sono 58 su 60 i lavoratori della ex popolare iscritti a First Cisl che, grazie all’assistenza legale fornita dal sindacato dei bancari della Cisl, hanno potuto dimostrare la propria innocenza. Per quanto riguarda i due iscritti condannati in primo grado, First Cisl sarà al loro fianco anche nel giudizio di appello.

“Non comprendiamo le ragioni che hanno portato alla condanna di due dei nostri assistiti”, afferma l’avvocato Maurilio D’Angelo, legale della Cisl confederale, di First Cisl nazionale e membro effettivo dell’Arbitro bancario finanziario della Banca d’Italia: “Restiamo ovviamente in attesa delle motivazioni della sentenza, ma fin d’ora possiamo dire che non comprendiamo la ratio che ha portato a valutare con un metro differente situazioni identiche sotto ogni profilo”.

Per il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani “la decisione non ci soddisfa. Sono fiducioso che anche i lavoratori condannati in primo grado riusciranno a dimostrare in appello la loro estraneità ai fatti. Il clima di risentimento sociale ha spinto alcuni risparmiatori a presentare accuse insostenibili, alle quali ci siamo opposti con una serie di controquerele”. Secondo il leader dei bancari della Cisl “la sentenza di oggi dimostra la necessità di rafforzare le tutele di chi lavora in banca. È una questione che per noi rappresenta una priorità, per questo la consideriamo centrale nella trattativa per il rinnovo del contratto nazionale che è in corso con l’Abi”.