Il Gruppo Ubi ha deliberato l’avvio di un processo di esternalizzazione

“Nella serata di venerdì, 26 luglio, le Organizzazioni sindacali del Gruppo UBI e le rispettive Segreterie Nazionali hanno ricevuto la comunicazione formale dell’avvio di un processo di esternalizzazione consistente nel «trasferimento dei rami d’azienda di UBI sistemi e Servizi S.c.p.a.” è quanto si legge in un comunicato unitario dei coordinamenti Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uil e Uilca del Gruppo Ubi.

Le operazioni coinvolgono le piazze di Bari, Bergamo, Brescia, Chieti, Cuneo, Jesi, Milano e Pesaro.

“A pochi giorni dalla notizia di un nuovo, rilevante piano di chiusura sportelli – proseguono le organizzazioni sindacali –  esprimiamo estrema contrarietà verso questa ennesima decisione assunta in maniera del tutto unilaterale, che a nostro giudizio non è coerente con l’impegno assunto con precedenti intese dalle Parti volto a consentire che la gestione dei processi di riduzione di organico previsti dal Piano avvenga mediante soluzioni interne al Gruppo”.

“Giudichiamo grave la scelta di annunciare questo progetto anticipatamente e fuori dal nuovo Piano industriale (di cui l’Amministratore Delegato ha già dato notizia), e – come se non bastasse – durante il confronto per il rinnovo del Contratto nazionale, la cui Piattaforma rivendicativa pone come centrali i temi della tenuta occupazionale, nonché del contrasto edel “governo” dei processi di esternalizzazione. Su questi temi ci confronteremo con le Segreterie Nazionali per una valutazione congiunta in vista dell’apertura del confronto. Un confronto da cui dovranno scaturire soluzioni adeguate per la difesa dell’occupazione e delle professionalità – conclude il comunicato – nel riconoscimento e nel rispetto della centralità della persona”.

La coordinatrice First Cisl del Gruppo Ubi, Eliana Rocco ha dichiarato: “Siamo molto preoccupati che si continui a parlare di riduzione di costi e di anticipi di piani industriali senza mai avere visione o conoscenza di come sarà e come si intende, attraverso un piano industriale, generare ricavi, investimenti, futuro. I lavoratori hanno il diritto di conoscere cosa succederà del loro lavoro, sapere cosa è “core” delle loro attività, quali sono le dichiarate opportunità che discenderebbero dalla continua riduzione dei costi. Come First Cisl chiediamo che la conclamata “responsabilità di impresa” diventi una priorità attraverso condivisione sui tavoli della contrattazione.”

Il comunicato unitario dei coordinamenti Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uil e Uilca del Gruppo Ubi