Fondo Pensione Bcc, diffida contro la chiusura del Comparto Garantito

Le Segreterie Nazionali di First Cisl e Fisac Cgil hanno inoltrato al consiglio di amministrazione del Fondo pensione nazionale Bcc una lettera di diffida contro la chiusura del “Comparto Garantito Orizzonte 5”. E’ il contenuto del nuovo numero di #noicooperfirst, il notiziario del mondo cooperativo. Di seguito il testo della lettera:

“Spett. Le Ente,

scriviamo la presente in quanto destinatari di sollecitazioni tendenti a rappresentare uno stato di evidente insoddisfazione per scelte compiute dal Vostro Consiglio di Amministrazione il quale, incurante del “mandato” ricevuto sulla base del regolamento Multicomparto del Fondo medesimo, che dal 2008 consentiva agli iscritti di trasferire l’allocazione delle risorse da un comparto ad uno diverso ed eventualmente più garantito, ha introdotto “coattivamente” un percorso previdenziale eliminando il Comparto Garantito Orizzonte 5 (Assicurativo Ramo V) che – alla data attuale – ha ottenuto rendimenti certi e visibili nel tempo.

L’ovvia conseguenza è che proprio gli appartenenti a tale ultimo Comparto si vedranno costretti a scegliere (eufemisticamente) settori di investimento all’interno dei quali non vi è alcuna garanzia (neanche implicita) di mantenimento del capitale versato, ma solo “promesse” di ipotetici (ed indimostrabili, in quanto futuri) rendimenti definite allegramente “opportunità”.

Orbene, la valutazione compiuta, oltre ad apparire svincolata da qualsivoglia indicazione degli appartenenti al Fondo (o, più propriamente, assunta finanche in contrasto con i loro “desiderata”), tradisce il mandato conferito.

Aggiungasi che l’ultimo anno, caratterizzato per un verso da alcuni esposti che hanno condotto all’autoannullamento delle elezioni e dall’altro ad individuare – in conflitto di interessi – un Presidente espressione inequivoca di una delle parti sociali, non è il viatico giusto per gli iscritti, in balia di azioni giustificate da logiche almeno allo stato ignote.

In tale direzione, dovendo formulare esplicita diffida rispetto ai comportamenti serbati nonché riservare ogni iniziativa di legge per la migliore e più ampia tutela degli interessi degli appartenenti al Fondo (rispetto alla quale la presente vale quale diffida e messa in mora), Vi invitiamo e diffidiamo a chiarire quali tutele l’Ente in indirizzo abbia adottato e, correlativamente, quali diritti siano riconosciuti a tutti gli iscritti.

In attesa di urgente riscontro, inviamo distinti saluti.

Roma, 11 luglio 2019”

 

Il notiziario #noicooperfirst n. 23

Il comunicato del Coordinamento Cooperfirst