Dopo l’ampia approvazione, da parte dei bancari, della piattaforma rivendicativa del settore del credito, Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, si sono confrontati in Abi sul rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Il Sole 24 Ore dedica un ampio servizio alla trattativa che “riparte mettendo al centro il contratto nazionale di lavoro e l’unità del fronte sindacale, molto apprezzata dai banchieri (la scorsa tornata i tavoli erano due). L’incontro di ieri è stato aperto dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, al quale i segretari generali hanno rappresentato le loro preoccupazioni, soffermandosi in particolare su Carige e Mps. La presenza è stata molto apprezzata da tutti i segretari generali”.
“I banchieri, dopo aver ricevuto la piattaforma dei sindacati – scrive l’autrice dell’articolo Cristina Casadei – hanno spiegato che non ne presenteranno una loro ma entreranno nel merito dei singoli argomenti rappresentati dalla piattaforma dei sindacati. Proprio per questo è già stato fissato il calendario di incontri fino alla pausa estiva: le prossime date saranno 3, 18 e 30 luglio”.
Nel primo giorno di confronto il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani ha puntato la sua attenzione sulla costante chiusura di sportelli bancari e tagli di addetti dichiarando al quotidiano economico che le banche “devono smetterla con l’autofagia, con l’illusione di potersi salvare mangiando continuamente parti di sé stesse: la forsennata riduzione del numero degli occupati e degli sportelli sta erodendo le fonti di ricavo, in una perversa spirale autodistruttiva”.