Conquiste del Lavoro e Ccnl banche, Abi di rimessa, Colombani, no zone d’ombra

Conquiste del Lavoro si occupa della trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei bancari con questo titolo: “Banche, primo incontro sul contratto: l’Abi gioca di rimessa”. Firma l’articolo Carlo D’Onofrio che scrive: “Alla ripresa dopo un lungo stop la trattativa sul contratto nazionale tra Abi e sindacati si chiude con un pareggio a reti inviolate. L’esito interlocutorio era del resto nell’aria. Le sigle del credito si sono presentate con una piattaforma approvata mesi fa e collaudata dal voto delle assemblee che si sono tenute in tutta Italia, che l’hanno promossa a larghissima maggioranza. L’Abi finora si è limitata a giocare di rimessa, senza presentare una sua piattaforma”.

Il quotidiano romano evidenzia che “le parti torneranno a vedersi il 3, il 18 e il 30 luglio. I sindacati però non gradiscono la tattica dilatoria”.  Il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani è risoluto nell’affermare che “Le banche italiane devono smetterla con l’autofagia, con l’illusione di potersi salvare mangiando continuamente parti di sé stesse. La forsennata riduzione del numero degli occupati e degli sportelli sta erodendo le fonti di ricavo, in una perversa spirale autodistruttiva”.

Conquiste del Lavoro ricorda che “tra i punti qualificanti della piattaforma sindacale c’è l’estensione dell’area contrattuale, una misura fondamentale per arginare la crescita di un sistema bancario parallelo, che all’ombra delle nuove tecnologie si è sviluppato sfuggendo alle maglie del contratto nazionale”.

Per Colombani è ora di finirla con “gli attacchi portati da quei soggetti che fanno intermediazione senza essere vincolati al contratto bancario”. Per questo First Cisl chiede che “il perimetro di applicazione del contratto venga allargato a tutte le società vigilate, coinvolgendo e responsabilizzando Banca d’Italia e Consob e ampliando di conseguenza anche le opportunità di occupazione nel settore”.

Carlo D’Onofrio riprende la posizione dell’Abi che si sarebbe limitata, con il presidente del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro Salvatore Poloni, a definire il documento esposto dai sindacati “un passaggio importante che costituisce una base ampia e articolata nei contenuti e consente di avviare tra le parti il confronto di rinnovo affrontando tutti i temi, alla luce delle profonde e crescenti trasformazioni in atto nelle banche che coinvolgono le persone che vi lavorano”.

Il quotidiano romano torna sulla piattaforma rivendicativa, votata dal 99% dei bancari chiamati nelle varie assemblee, svoltesi in tutto il territorio nazionale, citando alcuni aspetti qualificanti del documento unitariamente elaborato dalle organizzazioni sindacali del credito: “Oltre all’estensione dell’area contrattuale, la piattaforma dei sindacati punta con decisione ad una redistribuzione verso il lavoro degli utili maturati dalle banche. La richiesta di aumento è di 200 euro (6,5%) al livello medio, risultato del recupero dell’inflazione (4,1%), dell’incremento della produttività (2%) e del riconoscimento dell’impegno in termini operativi e professionali dei lavoratori (0,4%). In questa chiave va letta anche la richiesta di abolire il salario di ingresso dei giovani. Per contrastare l’emorragia di posti di lavoro, inoltre, i sindacati chiedono il rafforzamento del Foc, il Fondo per l’occupazione, che dalla sua istituzione del 2012 ha contribuito a stabilizzare e assumere 20mila bancari”.