Barometro Cisl, benessere in frenata

E’ disponibile sul sito della Cisl il nuovo numero del Barometro, il bollettino a cura della Fondazione TarantelliCentro Studi e Ricerche Cisl,  in collaborazione con REF Ricerche, che propone, attraverso l’elaborazione di statistiche e l’aggregazione di indicatori sintetici, un’analisi economico-sociale della situazione di benessere/disagio delle famiglie italiane.

Gabriele Olini, economista e ricercatore presso l’Ufficio Studi della Cisl,  a pag. 37 del numero di Maggio ci spiega le caratteristiche, le finalità e le modalità di calcolo degli indici.

“Il Barometro offre un quadro complessivo, tempestivo ed affidabile dei fenomeni socio-economici a più rapida evoluzione che costituiscono una parte importante, anche se certamente non esclusiva, del benessere delle famiglie e del Paese. E’ composto da cinque aree tematiche o domini, che a loro volta contengono diversi indicatori. I domini sono quelli dell’Attività economica, del Lavoro, dell’Istruzione, dei Redditi/Pressione fiscale e della Coesione Sociale”.

“Il Barometro Cisl – prosegue Olini –  è pensato anche come uno strumento per superare la difficoltà di comunicazione tra governo e sindacati, soprattutto ora che il Bes (Benessere Equo e Sostenibile, ndr) è entrato nel percorso della legge di Bilancio; scelta che, naturalmente, la Cisl condivide e considera essenziale. Ritiene, altresì, come già espresso nei suoi documenti congressuali, che gli indicatori di benessere debbano trovare più spazio nella governance europea; più Well-Being compact, meno Stability-Fiscal compact; per contrastare il dilagare in Europa del populismo nazionalistico”.

Dal Comunicato stampa:

“Questo numero del Barometro esce in un momento delicato per l’economia italiana. Da alcuni trimestri il sistema si sta muovendo ai margini della recessione, alternando variazioni del Pil leggermente negative ad altre di segno debolmente positivo. Nella sostanza, è dal secondo trimestre del 2018 che l’economia ha interrotto la fase di crescita ed ha iniziato a ristagnare. È noto, peraltro, che l’Italia ha avuto negli ultimi quindici anni un differenziale negativo di un punto percentuale rispetto all’area Euro. Il nostro Paese presenta un Gap di crescita potenziale su cui bisogna intervenire ma che sembra ignorato dalle linee di politica economica impostate nella Legge di Bilancio 2019 e sostanzialmente confermate dal Def. Il Pil complessivo è 4,3 punti sotto i livelli del 2007 e quello pro capite addirittura sette punti sotto. Dal secondo trimestre del 2018 si è interrotta la crescita e l’economia ha ristagnato.

L’indicatore Cisl del Benessere delle famiglie ha dunque mostrato nella seconda metà del 2018 un  rallentamento, attribuibile alla decelerazione dell’economia, con effetti soprattutto per i domini dell’Attività economica, Redditi e Coesione Sociale.

[…]

Il fatto è che le prospettive economiche, internazionali, ma soprattutto interne, sono incerte, se non negative. La relativa tenuta delle condizioni di benessere delle famiglie alla fine dell’anno scorso andrà valutata man mano che si renderanno disponibili i dati sul 2019, quando gli effetti del rallentamento sull’indicatore di Benessere Cisl diventeranno più evidenti.

Quota 100 e Reddito di cittadinanza nel corso dell’anno dovrebbero agire positivamente sul benessere delle famiglie, soprattutto sostenendo il potere d’acquisto delle famiglie meno abbienti. Ma se ne dovrà verificare l’impatto effettivo rispetto alle attese; il Barometro contiene in un approfondimento una prima valutazione su Quota 100 di una minore spesa nel 2019 rispettivamente tra 1,3 e 1,6 miliardi di euro”.

Per ulteriori approfondimenti, leggere Il Barometro Cisl di Maggio 2019.