Il piano di razionalizzazione delle filiali annunciato da Bper preoccupa Cisl e First Cisl. Lo evidenzia il “Quotidiano del Sud” che titola il suo servizio “Allarme tagli per filiali di Bper e Poste”. Il piano industriale 2019-2021 prevede la chiusura di 48 sportelli, 9 dei quali ricadenti nei territori della Direzione territoriale Mezzogiorno e tre nel territorio della Magna Graecia.
La conseguenza del piano sarà la mobilità di decine di lavoratori. Sugli effetti dell’azione, Giacinto Carvelli, che firma l’articolo, raccoglie le allarmate dichiarazioni del segretario della Ust Cisl Magna Graecia, Francesco Mingrone e del segretario di First Cisl Magna Graecia, Emilio Verrengia: “Faremo tutto quanto nelle nostre possibilità per contrastare questo provvedimento. Privare un’area del Sud così vasta di questi servizi è molto grave e rischia di diventare un grande disagio. Si tratta, infatti, di comuni ad alta densità abitativa e quello, in questione, rappresenta l’unico istituto di credito”. Se al piano di Bper si darà corso, rimarcano Mingrone e Verrengia si genererà “un disservizio , ma anche una perdita di quote di mercato. Ma la conseguenza più drammatica di questo provvedimento riguarda, soprattutto, la perdita di molteplici posti di lavoro. L’auspicio è che venga aperto, al più presto, un tavolo di confronto al fine di impedire un depauperamento del territorio”.
Il diffuso timore non risparmia gli uffici postali. La Slp Cisl denuncia che da “tempo in Calabria è in atto un cruento ridimensionamento del personale addetto agli sportelli e ai recapito, cosa questa che finirà per pregiudicare i servizi erogati alla clientela. I pensionamenti e gli esodi senza il necessario ricambio generazionale, possibile grazie all’Accordo nazionale sulle politiche attive, stanno mettendo a repentaglio il sistema postale calabrese”. Slp Cisl preannuncia “l’apertura di conflitti su tutto il territorio se non arriveranno abrevissimo segnali di discontinuità rispetto alle politiche fin qui attuate”.