Wob, che cosa ha scritto la stampa italiana sulle dichiarazioni della Bce

La scorsa settimana diverse testate hanno riportato l’ultima conferenza dell’anno del consiglio direttivo della Bce, che anche per il prossimo futuro conferma il suo ruolo primario nell’assicurare gli equilibri monetari dell’eurozona. Ecco un approfondimento su quanto scritto da alcuni dei principali giornali italiani.

Mentre Vito Lops, attraverso un grafico de Il Sole 24 Ore, ci illustra i Paesi le cui banche avrebbero ricevuto più liquidità dalla Bce, Italia (243 miliardi) e Spagna in testa, la collega corrispondente da Francoforte, Antonella Buffacchi sottolinea che nell’annunciare la fine del Quantitative Easing, ovvero la creazione di moneta da parte della Bce per acquistare i titoli dei 19 paesi dell’area euro, il Consiglio direttivo della Bce ha confermato di voler mantenere una politica monetaria accomodante per il futuro. Draghi ha infatti annunciato che il reinvestimento dei 2.500 miliardi di capitale, che via via verrà rimborsato dai titoli di stato in scadenza presso la Bce, continuerà per un prolungato periodo di tempo dopo il primo rialzo dei tassi, e comunque fino a che sarà necessario per mantenere la liquidità. La Bce si manterrà neutrale sul mercato acquistando nuovi titoli con scadenze analoghe a quelli vecchi, a differenza di quanto fatto dalla più invasiva Fed che ha venduto titoli a breve (imponendo al mercato di acquistarne di più con l’aumento dell’offerta) per acquistare titoli a lungo termine.

Federico Fubini sul Corriere della Sera pone l’accento sui timori espressi da Draghi riguardo la crescita in tutta l’area euro e soprattutto per i Paesi con le economie più fragili. Il presidente dell’Eurotower avrebbe parlato di “fiducia che continua con una cautela crescente” poiché l’equilibrio dei rischi si sarebbe “spostato al ribasso”. In altri termini la Bce sarebbe ora meno certa della forza della ripresa nel 2019, rispetto a un paio di mesi fa (stima della crescita dall’1,8 all’1,7% per l’anno venturo). Senza fare promesse Draghi ha lasciato capire che la Bce potrebbe di nuovo aiutare quelle banche europee (e italiane) che estendono credito all’economia reale, con un’offerta di liquidità a lungo termine mirata ad esse.

Anche l’Huffington Post cita la “crescente cautela” nella fiducia sull’economia dell’eurozona, per via di una ripresa più debole, ma oltre a ciò sottolinea nelle parole del suo presidente “che sono ancora necessari stimoli significativi della politica monetaria per sostenere l’ulteriore accumulo di pressioni sui prezzi interni e l’andamento dell’inflazione nel medio termine”. Nel confermare la “fragilità di un’unione monetaria non ancora completata”, Draghi ha ribadito la strategia di mantenere invariati i principali tassi di interesse almeno fino all’estate 2019.