Del piano di riorganizzazione in Deutsche Bank Italia, che di recente ha previsto l’uscita volontaria di 200 esuberi, si occupa il quotidiano on line “FinanzaReport” pubblicando un articolo di Stefano Neri dal titolo “Deutsche Bank Italia, sindacati chiedono incontro ai vertici”. L’obiettivo delle organizzazioni sindacali è di evitare nuove fuoriuscite confidando nella parola data dal ceo Christian Sewing.
“Il nuovo numero uno della banca tedesca – scrive il sito finanziario -, in occasione della recente assemblea generale a Francoforte, ha annunciato oltre 7.000 tagli di posti di lavoro, con un piano che ridurrà ulteriormente il personale dagli attuali 97mila dipendenti sotto quota 90mila. Deutsche Bank ha annunciato in particolare un taglio del 25% del personale attivo nella vendita e negoziazione di titoli azionari. Ma le attività in Italia dovrebbero essere al contrario valorizzate, come ha promesso Sewing ribadendo un concetto espresso già in occasione dell’ultima trimestrale, arrivata peraltro con risultati deludenti a livello globale”. Nonostante Sewing affermi che il disimpegno da 10 paesi non contempli Italia e Spagna i sindacati voglio vederci chiaro chiedendo “formale e urgente incontro con il management della divisione italiana – evidenzia FinanzaReport -, confidando nelle risposte del consigliere delegato, Flavio Valeri, e del capo del Personale, Carlos Gonzaga. Solo poche settimane fa i sindacati avevano raggiunto un accordo per 200 esuberi in Italia”.
Sulla vicenda è intervenuto Domenico Iodice, segretario responsabile First Cisl in Deutsche Bank Italia. “Dalle dichiarazioni riportate dalla stampa e riferite al ceo Sewing non si evince in alcun modo la necessità di un taglio ulteriore dell’occupazione in Italia, ma semmai l’esigenza di un migliore presidio di quello che è e rimane, nelle intenzioni del CEO, il primo mercato europeo, dopo la Germania”.