Icbpi, silenzi su integrità gruppo e destino lavoratori, sciopero 10 novembre

“Non è credibile che si abbia la pretesa di diventare i leader della crescita dell’economia digitale del nostro paese quando ci si nasconde dietro a un muro di silenzi sulle ricadute sociali del progetto in termini di integrità aziendale e di destino dei lavoratori”: si esprime così Sara Barberotti, segretaria nazionale di First Cisl, nell’annunciare lo sciopero che venerdì 10 novembre interesserà per tutto il giorno i circa 1700 dipendenti del Gruppo Icbpi – Istituto centrale delle banche popolari italiane – in servizio nella capogruppo Icbpi e nelle controllate CartaSi, Oasi e Help Line.

“Siamo preoccupati – aggiunge Maurizio Gemelli, responsabile di First Cisl nel gruppo Icbpi – perché dopo mesi di vani tentativi di stabilire efficaci e moderne relazioni industriali, a fronte della portata dei mutamenti che investono il gruppo e degli ambiziosi obiettivi della proprietà, mancano tuttora le premesse per un confronto che abbia al centro, insieme con gli obiettivi aziendali, anche la tutela occupazionale e professionale, soprattutto alla luce delle ipotesi di cessione di rami d’azienda, dell’assenza di garanzie in materia di presenza territoriale e del mancato rispetto degli impegni assunti solo in aprile 2017 in tema di mobilità e di riconversione delle risorse”.