Il sito First Cisl della Lombardia, all’interno del nostro portale, si è soffermato di recente sul tema dello stress da lavoro, rammentando le “dichiarazioni della presidente della Commissione Sanità del Senato che ha sottolineato come si tratti di una realtà affrontata ancora poco in Italia sebbene nel nostro Paese siano 6 milioni di lavoratori su 28 – uno su cinque appunto – a soffrire di disturbi legati allo stress da lavoro, con punte più elevate fra le donne”. Le cause rilevate sono principalmente legate a forti pressioni lavorative, a barriere culturali, a remunerazioni e a clima aziendale difficile.
“I bancari – scrive First Cisl della Lombardia – non fanno eccezione. Da un’indagine condotta dal Centro per lo studio del disadattamento lavorativo del dipartimento di Medicina del lavoro di Pisa, elaborata su dati 2015-2016, è emerso che su 100 pazienti affetti da patologia da stress 20 lavorano in banca, secondi solo a chi opera nel settore della grande distribuzione. Una realtà sempre evidenziata dai sindacati, che smentisce di fatto quanto affermano invece i responsabili delle risorse umane nelle banche, ovvero che il bancario non è sottoposto a stress perché le condizioni in cui opera non hanno i presupposti per provocare stato di disagio fisico, né psicologico”.
“Sebbene il lavoro del bancario possa apparire poco disagevole e non troppo stressante – aggiunge First Cisl della Lombardia -, l’esistenza di alcuni fattori, quali il continuo dichiarare dipendenti in esubero nel settore, con piani industriali sempre più aspri, nonché le pressioni sulla vendita di taluni prodotti, la contrazione dei livelli occupazionali, l’aumento dei carichi di lavoro, la ‘necessità’ di rivedere in peggio alcuni istituti della contrattazione di secondo livello, l’omologazione dell’organizzazione del lavoro, che non tiene conto di peculiarità ed esigenze di persone e territorio di riferimento, determinano malessere nei lavoratori”,