La Testa di Ade che fa da emblema alla mostra Fidelis, allestita alla Caserma dei Carabinieri “Bonsignore-Dalla Chiesa” di Palermo, testimonia un’eccezionale operazione internazionale di “diplomazia culturale”, un esempio di efficienza e di lavoro congiunto tra l’Arma dei Carabinieri e laMagistratura, e rappresenta simbolicamente l’impegno del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale con la Procura della Repubblica di Enna per individuare e recuperare beni illecitamente sottratti dalla Sicilia.
La scultura in terracotta fu scavata illecitamente dall’area del Santuario extraurbano di San Francesco Bisconti a Morgantina, in provincia di Enna alla fine degli anni Settanta. Venduta nel 1985 al Paul Getty Museum in California per cinquecentomila dollari, l’opera rappresenta probabilmente il dio Ade, ed è soprannominata Barbablù, per il colore della sua barba.
Le indagini, iniziate nel 2014 e coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Enna dottor Francesco Rio, hanno permesso di acquisire prove inequivocabili circa lo scavo clandestino del bene dall’area archeologica di Morgantina, grazie al lavoro dei “Carabinieri dell’arte” che hanno operato insieme al Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana. Il 29 gennaio 2016 la scultura ritornava finalmente in Sicilia e si concludeva così il lungo viaggio di questa straordinaria ed inestimabile opera d’epoca ellenistica. La Testa di Ade costituisce uno dei capolavori della preziosa collezione del Museo Archeologico di Aidone, che nel tempo si è arricchita di diversi storici recuperi del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
Ora è uno dei capolavori al centro della mostra Fidelis, voluta dall’Arma dei Carabinieri, con la produzione a cura generale della Fondazione Falcone, di First Social Life, l’associazione di promozione sociale voluta da First Cisl, e di Open Group.
“Immaginare che diffondere cultura e legalità sia attività da filantropi o mecenati significherebbe abiurare due dei perni fondamentali della nostra civiltà, relegandoli ad attività da dopolavoro” ha sottolineato Giulio Romani, segretario generale di First Cisl, nel corso del suo intervento di apertura del primo congresso nazionale del sindacato, riferendosi all’intesa attività realizzata da First Social Life. “Ci rivolgiamo al Paese – ha aggiunto Romani, che è anche presidente onorario di First Social Life – costruendo esempi che dimostrino che la legalità, la bellezza, il dialogo, il rapporto virtuoso tra privati e istituzioni sono possibili, anche dove sembrano non esserlo e possono creare nuovo e più produttivo lavoro. Dimostrando che è possibile educare all’arte, alla bellezza ed a un lavoro onesto tanti giovani anche dove i simboli del potere camorrista non paiono lasciare scampo ad altre scelte!”
La mostra Fidelis è aperta sino al 10 settembre, con ingresso libero, dalle 16 alle 20 dal martedì al venerdì e dalle 9 alle 13 sabato e domenica (lunedì chiuso), presso la Caserma dei Carabinieri “Bonsignore-Dalla Chiesa” di Palermo, in corso Vittorio Emanuele 475.