Le prospettive della consulenza finanziaria indipendente

Quali sono le maggiori novità normative che impattano sul lavoro autonomo nel settore finanziario? A spiegarlo in un’intervista di Marcella Persola per il web magazine AdvisorOnline.it è Mauro Rufini di Felsa Cisl.

In particolare, in merito al dibattito sull’offerta fuori sede e relativo art. 30 bis, che sembra dividere il mondo della consulenza finanziaria in Italia, Rufini, responsabile nazionale Lavoro Autonomo
Settore Finanziario di Felsa Cisl, afferma che “più di chi sia titolato o meno a svolgere l’offerta fuori sede occorrerebbe comprendere e pensare come meglio questa attività vada svolta, con quali regole, su quale terreno o ‘campo di gioco’, perché a ben vedere questa modalità di servizio alla clientela sta oltretutto venendo meno, complice anche la robo-advisory, in mercati e scenari differenti”.

“Il via libera al dl di attuazione della Mifid II e di adeguamento della normativa nazionale alla Mifir con i provvedimenti in esso contenuti – spiega Rufini – rappresentano un segnale di rinnovamento e cambiamento importante verso il completamento normativo di un settore, come quello della consulenza finanziaria in Italia, che si sta realizzando con il cambio di paradigma per lo sviluppo di un mercato unico dei servizi finanziari a livello europeo. In particolare nel contesto nazionale, in tema di rilancio della credibilità e della trasparenza, valori fortemente percepiti come necessari non solo da chi opera nel settore, ma anche dall’intera collettività. La vigilanza sul settore è un tema molto serio e delicato (sappiamo che l’Ocf si sta preparando al riguardo) e su questo siamo tutti impegnati ad avere responsabilità chiare e garanzie per tutti in particolare a tutela dei risparmiatori. Si parla molto di responsabilità oggettiva degli intermediari che però alcune recenti sentenze non hanno preso in considerazione al punto che è dovuta intervenire la Cassazione a tutela dei risparmiatori”.

“Forse una autentica consulenza finanziaria indipendente fa paura?” si chiede Rufini.

Alla domanda sul perché poco si parli del ddl sul lavoro autonomo, approvato in via definitiva, Mauro Rufini risponde così: “Siamo infatti una voce isolata. Lo statuto del lavoro autonomo, che interessa in parte anche il nostro settore, appena approvato in via definitiva dal Senato rappresenta una rivoluzione prima ancora dei contenuti per il mutamento culturale che indica. In una legislatura tutt’altro che vivace il lavoro autonomo trova una sua identificazione nelle pagine del diritto del lavoro. Stiamo parlando di milioni di persone che negli ultimi anni per via delle trasformazioni del lavoro sono cresciuti in modo esponenziale”

“Non tutti i lavoratori autonomi lo sono di fatto – spiega Rufini -, solo una parte sono alte professioni, e andava riconosciuta la complessità del fenomeno, leggerlo quantitativamente in modo puntuale. Sono state ampliate tutele e diritti a circa due milioni di professionisti e partite Iva. È un inizio interessante che punta a rafforzare l’inclusione sociale per i lavoratori autonomi e professionisti che vogliono essere più liberi di immaginare, costruire e organizzare il lavoro del futuro e anche nel nostro settore la riflessione deve spostarsi in avanti. Come farlo, con che vincoli e con quali opportunità non può essere solo l’esito di più o meno efficaci e lunghi percorsi legislativi. Dipende anche e soprattutto – conclude Mauro Rufini – da una nostra efficace autonomia negoziale e contrattuale, un approccio unitario positivo e costruttivo, la voglia e la capacità delle parti di misurarsi e mettersi in gioco per una vera cultura e diffusione della consulenza finanziaria”.