Romani, “Intesa-Generali sollecita innovazione strumenti contrattuali”

“È inutile girarci intorno, comunque vada a concludersi la vicenda, è evidente che occorre rinnovare i modelli organizzativi, i mestieri e gli strumenti di tutela dell’area contrattuale. Noi siamo pronti, il ritardo sta soprattutto dalla parte delle banche”: è l’opinione di Giulio Romani, segretario generale di First Cisl, primo sindacato del settore finanziario italiano, alla luce dei cambiamenti di scenario che a breve potrebbero essere introdotti anche dalla possibile scalata a Generali da parte di Intesa Sanpaolo.

“Oggi – spiega Romani – il sindacato rappresenta la punta più avanzata nella ricerca di nuove prospettive per le banche italiane e siamo in sintonia con le recenti sollecitazioni della Fabi ad individuare unitariamente un percorso che prepari la strada ad un rinnovo contrattuale finalmente innovativo. Già in occasione dell’ultimo rinnovo del Ccnl del credito avevamo chiesto alla parte datoriale di far precedere al negoziato una condivisione di nuovi modelli organizzativi, nuovi mestieri e nuovi strumenti di tutela dell’area contrattuale. L’ottusità di chi aveva preferito parlare solo di costi e il ricatto ossessivo dell’Abi di procedere con la disapplicazione del contratto impedirono di fare concreti passi avanti nella direzione che oggi si manifesta palesemente indispensabile”.

“Bisogna anche pensare – aggiunge Romani – a conciliare il tema dell’area contrattuale con la possibilità di costruire, nel tempo, un’unica copertura nazionale per tutti i lavoratori della finanza e dunque i bancari di ogni comparto, gli assicurativi e, perché no, a tendere anche i postali, definendo, se necessario, ulteriori ambiti di rappresentanza contrattuale ad oggi non ancora esplorati ed eliminando effetti di dumping che non fanno bene né alla professionalità dei lavoratori, né all’occupazione del sistema finanziario. Professionalità e complementarietà delle reti commerciali sono le risposte da dare per evitare che esse siano affidate a operatori estranei al settore. Gli stessi ammortizzatori sociali del sistema sono da rivedere ed estendere, non solo rilanciando la protezione dei lavoratori in uscita, ma anche costruendo e perfezionando strumenti che aiutino a generare occupazione e partecipazione”.

“Siamo infatti  convinti, e lo ribadiremo in tutte le fasi congressuali che impegneranno First Cisl di qui a giugno – conclude Romani – che la nuova organizzazione del lavoro e dei  lavori possa e debba portare a sviluppare modelli partecipativi che valorizzino il ruolo dei lavoratori e generino occupazione”.