Banche di prossimità e desertificazione bancaria: a Pistoia la tavola rotonda di First Cisl Toscana e Acli

 

Sportelli che chiudono, famiglie a rischio esclusione e territori senza alternative: a Pistoia il confronto fra sindacato, istituzioni e Bcc sul futuro del credito e della prossimità bancaria.

 

 

Si è svolta martedì 30 settembre, presso l’Aula Magna del Seminario Vescovile di Pistoia, la tavola rotonda organizzata da First Cisl Toscana ed Acli Pistoia dal titolo “Desertificazione bancaria, sovraindebitamento delle famiglie e ruolo delle Banche di prossimità”.

All’incontro hanno partecipato Marco Lenzini (Segretario generale First Cisl Toscana), Tiziano Caporali (Direttore generale Bcc Alta Toscana),  Antonio Giusti (Direttore generale Bcc Pescia e Cascina), Elena Pampana (Presidente Acli Toscana). L’evento è stato moderato da Michael Cantarella, coordinatore di Toscana Oggi per la Diocesi di Pistoia.

L’apertura dei lavori

Il convegno è stato aperto da Simone Innocenti, Segretario generale First Cisl Toscana Nord, che ha richiamato l’attenzione sull’impatto sociale e lavorativo della desertificazione bancaria, ricordando il primo convegno regionale sul tema del 2013, “Banche, non case da gioco”. È intervenuto poi Tommaso Braccesi, presidente Acli Pistoia, che sul tema del credito al consumo ha illustrato il Progetto Riparto, iniziativa promossa da Acli, Adiconsum e Movimento Consumatori per offrire consulenza e supporto nella gestione e prevenzione del sovraindebitamento.

Gli interventi istituzionali

Sul tema della desertificazione bancaria in Toscana, Simonetta Baldi, Dirigente della Regione Toscana, ha illustrato la creazione del nuovo Osservatorio regionale sulla desertificazione bancaria, il primo in Italia. Elisa Andreotti, Responsabile Osservatorio tecnico-scientifico First Cisl Toscana, ha invece presentato i dati aggiornati sulla diffusione del fenomeno e sull’andamento del credito al consumo nella regione.

Lenzini: la banca è un servizio essenziale.

Nel suo intervento, il Segretario generale di First Cisl Toscana, Marco Lenzini, ha sottolineato come la desertificazione bancaria non sia soltanto un problema economico, ma anche sociale e territoriale: “La Toscana è la terza regione in Italia per presenza di aree interne. La banca deve essere considerata un servizio essenziale, al pari di sanità, scuola e trasporti. Dove c’è uno sportello bancario c’è un presidio di legalità e socialità finanziaria; dove manca, cresce il rischio di emarginazione.”

Lenzini ha anche chiarito la relazione tra desertificazione e digitalizzazione: “Non è vero che la chiusura delle filiali bancarie sia causata dall’avanzata dei servizi on-line. L’indice Desi, che misura il livello di digitalizzazione dei Paesi Ue, colloca l’Italia oltre la metà della classifica, quindi non in una posizione positiva. Inoltre, osserviamo che le aree più colpite dalla desertificazione bancaria sono spesso anche quelle con i livelli più bassi di digitalizzazione”.

Il ruolo delle Bcc

Sul tema sono intervenuti anche i rappresentanti delle Bcc, che hanno sottolineato il lavoro svolto come banche di prossimità, radicate nel territorio e fedeli alla propria missione mutualistica. Hanno richiamato i principi fondanti dello statuto delle Bcc e ribadito la necessità di investire nella cultura finanziaria, considerata un elemento decisivo per rafforzare la coesione sociale ed evitare nuove forme di esclusione.

Lenzini ha ricordato che First Cisl si è impegnata da tempo a sollecitare l’istituzione dell’Osservatorio regionale toscano, recentemente istituito, con l’obiettivo di contrastare la desertificazione bancaria. Ha sottolineato al tempo stesso la necessità di promuovere un “credito sartoriale”, capace di adattarsi alle esigenze di cittadini e imprese. In questo quadro ha distinto l’approccio delle grandi banche, orientate alla sola massimizzazione dei ricavi e responsabili della desertificazione dei territori, da quello delle Bcc, realtà cooperative radicate e resilienti, in grado di offrire un credito su misura per famiglie e imprese e di mantenere saldo il legame con la comunità. “Se penso alle Bcc – ha concluso – penso alla solidarietà: il loro risiko non è speculativo ma difensivo, finalizzato a tutelare la forza lavoro e garantire i servizi alla clientela.”

Educazione finanziaria e responsabilità sociale

Il tema della digitalizzazione è stato affrontato anche da Elena Pampana, presidente Acli Toscana, che ha posto l’accento sulle difficoltà delle aree interne: in molti territori, la chiusura degli sportelli bancari, in assenza di una connessione stabile, non lascia alternative reali ai cittadini, aggravando il divario sociale ed economico.

Lenzini ha inoltre richiamato l’attenzione sul valore dell’educazione finanziaria e sul ruolo sociale delle banche: “Un vero rating di sostenibilità non dovrebbe basarsi solo sui numeri di bilancio, ma anche sul grado di inclusione, sull’impegno a favore dell’educazione finanziaria e sul contributo alla coesione sociale. Papa Francesco ci ricorda che ogni atto economico è anche un atto morale: un principio che le Bcc, più di altre realtà, continuano a incarnare”.

Conclusioni

La tavola rotonda ha messo in luce come la desertificazione bancaria rappresenti non solo un problema finanziario, ma anche sociale e territoriale. In questo scenario, le Bcc e le reti associative svolgono un ruolo fondamentale per garantire accesso al credito, inclusione e solidarietà.

👉 Consulta i dati sulla desertificazione bancaria in Toscana

👉 Scopri i dati dell’Osservatorio sulla Desertificazione bancaria della Fondazione Fiba di First Cisl

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