SERVIZI INPS DA OTTOBRE, ADDIO AL PIN RIFERIMENTI NORMATIVI

SERVIZI INPS
DA OTTOBRE, ADDIO AL PIN
RIFERIMENTI NORMATIVI
Circolare Inps n. 87 del 17 luglio 2020, “Switch-off del PIN Inps in favore del Sistema Pubblico di
Identità Digitale (SPID)”.
L’Inps, con la Circolare n. 87 del 17 luglio 2020, ha comunicato che, a far data dal 1
ottobre 2020, non rilascerà più nuovi PIN e ha fornito le istruzioni relative alla fase
transitoria, propedeutica alla definitiva cessazione del PIN Inps in favore del Sistema
Pubblico di Identità Digitale (SPID).
Fin dal 2012, l’Inps ha implementato una
politica volta alla telematizzazione delle
domande per accedere ai propri servizi. Ad
oggi, l’intera gamma dei servizi è disponibile
sul web per tutti gli utenti (cittadini, imprese
o intermediari).
Per l’accesso ai servizi on-line e telematici, gli
utenti possono utilizzare diversi sistemi di
autenticazione, fra i quali, il codice
identificativo personale (PIN).
Oltre al PIN, per accedere ai servizi web Inps,
gli utenti possono utilizzare anche gli altri
strumenti di autenticazione previsti dal Codice
dell’Amministrazione Digitale (D.lgs.
82/2005), quali: la Carta Nazionale dei Servizi,
la Carta di Identità Elettronica e il Sistema
Pubblico di Identità Digitale (SPID).
Per quanto concerne i Patronati e i CAF,
attualmente, il sistema obbligatorio di
autenticazione per accedere ai servizi loro
dedicati è lo SPID.
Recentemente l’Inps, per favorire le politiche
nazionali di digitalizzazione e per garantire il
diritto dei cittadini alla semplificazione del
rapporto con la pubblica Amministrazione, ha
comunicato l’intenzione di procedere allo
switch-off dal PIN allo SPID ovvero di avviare il
processo che porterà, in futuro, alla definitiva
cessazione dell’utilizzo del PIN, quale metodo
di autenticazione per l’accesso ai servizi
dell’Istituto, a favore dello SPID.
Il metodo di autenticazione tramite SPID
consente agli utenti di interagire, oltre che
con l’Inps, con l’intero sistema pubblico e
con i soggetti privati aderenti, costituendo
di fatto un sistema aperto agli sviluppi
europei. Infatti, l’identità digitale SPID (con
credenziali di livello 2 o 3) può essere usata
per l’accesso ai servizi in rete delle
pubbliche Amministrazioni dell’Unione
europea (Regolamento UE n. 910/2014,
cosiddetto Regolamento eIDAS). Inoltre,
attraverso l’utilizzo dei diversi livelli di
autenticazione di cui è dotato il sistema
SPID, l’Inps potrà valutare di abilitare, a
favore dei propri utenti, nuovi e inediti
servizi che richiedano una maggiore
affidabilità nella fase di riconoscimento
dell’utente (firme digitali, pagamenti, ecc.).
Alla luce di quanto sopra rappresentato,
l’Inps, a far data dal 1 ottobre 2020, non
rilascerà più il PIN come credenziale di
accesso per i propri servizi; manterrà, invece,
il PIN dispositivo per gli utenti che non
possono avere accesso alle credenziali SPID
(per esempio i minori di diciotto anni o i
soggetti extracomunitari), per i soli servizi a
loro dedicati.
Struttura nazionale Donne e Politiche di parità e di genere 1
FASE TRANSITORIA:
PASSAGGIO DAL PIN ALLO SPID
Il passaggio dall’autenticazione tramite PIN a
quella tramite SPID sarà graduale e gestito
attraverso un periodo di coesistenza dei due
sistemi che permetterà agli utenti di dotarsi
delle credenziali SPID, garantendo continuità
nell’accesso ai servizi.
Infatti, il definitivo switch-off dal PIN allo SPID
sarà preceduto da una fase transitoria che
decorrerà a partire dal 1 ottobre 2020 e la cui
data finale non è stata ancora fissata.
Durante il suddetto periodo transitorio:
1. non saranno rilasciati nuovi PIN agli utenti.
Unica eccezione nel caso di utenti che non
possono avere accesso alle credenziali SPID e
per i soli servizi loro dedicati;
2. i PIN già in possesso degli utenti
conserveranno la loro validità e potranno
essere rinnovati alla naturale scadenza fino
alla conclusione della fase transitoria.
In seguito, secondo l’andamento del processo
di passaggio dal PIN allo SPID, l’Inps fisserà la
data di cessazione definitiva della validità del
PIN, di concerto con il Ministero per
l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione,
l’AGID e il Ministero del Lavoro e delle
politiche sociali.
Le iscritte e gli iscritti First Cisl possono
naturalmente continuare a rivolgersi, per
tutte le necessità, al patronato Inas-Cisl