First Cisl Sicilia alimenta il dibattito sulla desertificazione bancaria diffondendo il report della Fondazione Fiba che ha elaborato i dati Banca d’Italia, Istat e Eurostat. Ampia la copertura della stampa siciliana che ha rilanciato le considerazioni del segretario generale di First Cisl Sicilia, Fabrizio Greco che invita le banche a non chiudere prestando fede alla costituzione che affida a loro un grande ruolo sociale.
“Territorio senza banche. La First Cisl lancia l’allarme” è il titolo de La Sicilia. Stessa impostazione per Tele Monte Kronio “Continuano a chiudere gli sportelli bancari, nuovo allarme di First-Cisl” . Si occupa della tematica nel suo telegiornale Rmk Notizie. Risoluto.it evidenzia che “La desertificazione bancaria in Sicilia sale al 19%”. Per Tp24.it “Il 19% dei comuni siciliani non ha più sportelli”. Ennapress.it rilancia: “First Cisl su desertificazione bancaria in Sicilia”. Accomunati dalla stessa titolazione” L’ora.it, Blogsicilia.it, Siciliaogginotizie.it, Ennalive.it, Il Giornale di Pantelleria.it, Dedalomultimedia.it, Nebrodi e Dintorni, Corriere di Sciacca.it che scrivono “Siciliani senza banche , a rischio i servizi finanziari”. Stessa visione per Il Gazzettino di Gela.it “Siciliani senza banche, chiudono sempre più sportelli”.
Le risultanze dell’analisi cislina vengono invece calata nel territorio da PalermoToday.it “ che nella sezione economica riporta le rilevazioni titolando così “L’allarme: i nuovi dati elaborati dalla Fondazione Fiba confermano il costante disimpegno delle banche dall’isola”. Stessa operazione per Agrigentonotizie.it “Sempre meno banche in Sicilia, la provincia di Agrigento figura tra quelle messe peggio”. Chiude la rassegna stampa ViviEnna.it che mette in evidenza come tra le province senza banche ci sia “Enna tra le maglie nere”.
“Non si arresta il fenomeno della chiusura degli sportelli bancari – evidenziano nei loro articoli le varie testate giornalistiche –. Al 30 settembre scorso il trend resta negativo come conferma il report First Cisl elaborato dalla Fondazione Fiba su dati Banca d’Italia, Istat ed Eurostat. Dalla nuova rilevazione si apprende che nei primi 9 mesi del 2023 sono stati chiusi altri 635 sportelli. Sono adesso quasi 4,3milioni gli italiani che risiedono in comuni mancanti di servizi bancari. Cresciuto anche il numero di cittadini che possono contare su di una sola filiale, oggi sono ben 6milioni. Soffrono l’assenza di assistenza pure le imprese: solo salite di 18mila unità raggiungendo il ragguardevole e complessivo numero di 250mila”.
“In Sicilia le cose non vanno meglio, ai vari deficit economici, sanitari, infrastrutturali si aggiungono quelli finanziari. I dati First Cisl sono incontrovertibili: il 19% del territorio siciliano è stato colpito da desertificazione bancaria. In regione sono adesso 353mila le persone che vivono in comuni senza filiali bancarie cui vanno a sommarsi altri 465mila residenti che hanno a disposizione appena uno sportello bancario. Diminuiti anche i servizi per le imprese. Negli ultimi 12 mesi altre 2.200 sono rimaste prive di filiali bancarie elevando il totale a 18mila. Altre 25mila aziende temono di trovarsi presto sprovviste di punti operativi considerato che operano in territori serviti da una sola agenzia”.
Per gli istituti di credito, che decidono di chiudere, non sembra contare la popolazione residente perché l’azione di disimpegno non si concede pause lasciando intere comunità senza banche. E’ il caso di Aci San Sant’Antonio o Santa Flavia. Non stanno meglio città popolose come Aci Catena o Tremestieri Etneo che possono contare sulla presenza di appena un’agenzia. Eloquente l’Ipd First Cisl (indicatore provinciale di desertificazione) che, tra le province più desertificate, vede Messina ed Enna seguite da Palermo e Agrigento. Stanno meglio Ragusa e Siracusa. La Sicilia è comunque quart’ultima nella speciale classifica abitanti/sportelli che sono 23 disponibili per ogni 100mila abitanti. Quart’ultimo posto anche per l’utilizzo dei sistemi digitali. Sono 33 i siciliani su 100 che utilizzano internet banking.
«Per contrastare un fenomeno che ha gravi ricadute sociali – interviene il segretario generale First Cisl Sicilia, Fabrizio Greco – il governo inserisce nella legge di bilancio la possibilità di prelievo dai Pos degli esercizi commerciali nei piccoli comuni. Come ha osservato il nostro segretario generale Riccardo Colombani francamente non ci sembra la strada giusta perché comporta rischi di legalità da valutare attentamente. Peraltro, pure le associazioni di categoria dei commercianti hanno manifestato la loro contrarietà rifiutando l’idea che possano diventare bancomat. Il servizio bancario è fondamentale soprattutto in una regione come la Sicilia, caratterizzata da alta presenza di anziani e da aziende che fronteggiano mille difficoltà logistiche. E’ utile pensare piuttosto ad una serie d’incentivi economici a vantaggio delle territorialità. Il ruolo sociale delle banche è in costituzione. Come First Cisl ribadiamo la necessità di Osservatori regionali sull’attività bancaria».
Qui i dati First Cisl sulla desertificazione in Sicilia aggiornati al 30 settembre