“Non sembra possibile e verosimile che in queste giornate a Sassari a fronte di segnalazioni di Allerta Gialla per il forte caldo, la Direzione abbia deciso di accendere i condizionatori solo dalle 8 del mattino sino alle 16 tenendo come temperatura di riferimento 26 gradi, eppure è così.” Esordisce così un comunicato della First Cisl di Bibanca SpA in merito al comportamento tenuto dalla direzione in merito al gran caldo che i lavoratori subiscono in ufficio.
La segretaria sas della First Cisl in Bibanca, la battagliera Franca Fancellu, continua così: “Praticamente facciamo la finta di accenderli perché con questi orari, una temperatura così alta e i sensori che sono posizionati nei corridoi dove notoriamente c’è più fresco, negli uffici si fa la sauna.
Già da venerdì ho contattato i responsabili degli uffici HR chiedendo che gli impianti di condizionamento venissero accesi per tutto il giorno a temperature che permettessero di lavorare in serenità e non rischiando di svenire per il troppo caldo.”
La situazione è veramente insopportabile, specialmente se la si collega alle motivazioni addotte dall’azienda per giustificare un tempestivo intervento.
Tutti parlano affettuosamente dell’importanza dei lavoratori, eppure in Bibanca decidono serenamente che va benissimo che essi cuociano lentamente in uffici resi bollenti dal calore atmosferico mitigato poco e nulla da impianti tenuti inspiegabilmente a regime di autentica “stitichezza”.
Ma la situazione in Bibanca parrebbe avere radici più profonde e nei corridoi aziendali i lavoratori non esitano a sottolineare un atteggiamento di presunta “taccagneria” imposto dal vertice e che riguarderebbe altre situazioni.
Ad esempio… “Per non parlare degli ascensori che, bloccati per “motivi energetici”, si rompono con una facilità estrema lasciando i colleghi all’interno ad attendere qualcuno che venga a liberarvi.
Ho chiesto più volte di conoscere gli effettivi “risparmi” di questa politica di risparmio, che definisco senza timore ridicola, autoritaria e contraria ai diritti dei lavoratori.
Nessuna risposta anche perché è facile immaginare che a fronte di risibili risparmi di energia elettrica, ancora di più esigui per un’azienda che non ha problemi ad alimentare lautamente ben altre spese energetiche, siano aumentate le spese di assistenza per interventi straordinari.”
Sulla situazione legata al caldo pazzesco è intervenuta anche la Segreteria Territoriale di Sassari della nostra organizzazione che ha già avviato una segnalazione allo Spresal, ossia all’autorità pubblica preposta: “Per questo è stata inoltrata DENUNCIA ALLE AUTORITA’ COMPETENTI perché venga effettuata un’immediata ispezione in banca sulle carenze.” Così si legge nel comunicato.
La conclusione del comunicato è quindi inevitabile con un forte invito ai lavoratori: “nel caso abbiate malesseri dovuti al caldo eccessivo a recarvi immediatamente da un medico, dopo aver avvisato il responsabile”.