doBank, quotazione senza piano industriale e senza coinvolgere il personale

L’imminente quotazione in Borsa di doBank preoccupa le organizzazioni sindacali considerato come la stessa si realizzi in assenza di un concreto piano industriale indispensabile per delineare le prospettive di questo Gruppo ed in presenza di evidenti difficoltà ad acquisire nuove quote di mercato, come dimostrato dal mancato coinvolgimento nella gestione degli npl della banca Monte Paschi di Siena e delle banche venete aggiudicate ad altre società del settore.

Lasciano altresì perplesse le scriventi segreterie nazionali le notizie apparse sulla stampa circa la retribuzione dell’amministratore delegato del Gruppo, nonostante il forte dibattito sulla necessità di contenere gli stipendi dei manager a livelli eticamente sostenibili e l’esigenza di garantire, in particolare in un comparto così delicato, attenzione ai lavoratori attraverso la valorizzazione delle professionalità coinvolte.

Obiettivo difficilmente raggiungibile in assenza di relazioni sindacali che le sottoscritte auspicano riprendano al più presto.

Le Segreterie Nazionali
Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – Ugl Credito – Unisin

E’ questo il testo del comunicato stampa unitario delle Segreterie Nazionali alla vigilia della quotazione in borsa che avviene, oggi, 14 luglio 2017, con ben una settimana di anticipo rispetto al previsto.

Come riportato da soldionline.it il 12 luglio scorso, il collocamento istituzionale di doBank ha avuto oggetto 34.700.000 azioni poste in vendita da Avio, rappresentanti il 44,3% del capitale (al netto di 1.750.000 azioni proprie). Il prezzo di offerta delle azioni è stato fissato in 9 euro. Sulla base del prezzo di offerta, la capitalizzazione iniziale della società sarà pari a circa 704 milioni di euro (al netto di 1.750.000 azioni proprie).