Ops Intesa su Ubi, Berloco First Cisl, temiamo forti ripercussioni occupazionali

Oggi l’edizione di Bari del quotidiano La Repubblica in un articolo a firma  Antonello Cassano dal titolo ‘Banche, l’allarme dei sindacati: “Posti a rischio col nuovo risiko”’commenta la notizia dell’Ops lanciata ieri da Banca Intesa su Ubi.

Il giornalista nell’illustrare la situazione del settore bancario in Puglia e ricadute che l’operazione avrebbe sul territorio, dà spazio alle dichiarazioni di Pasquale Berloco, Segretario Generale First Cisl Puglia.

« Per dare soltanto un’idea di quello che è successo in questi anni — dice Pasquale Berloco,— quando Caripuglia si è fusa con Cassa Risparmio della Calabria e CariSalerno c’erano in quest’area 4 mila 300 dipendenti. In un’area più ampia oggi ce ne sono 1.700».

L’articolo quindi riporta qualche dato: «Adesso che Intesa e Ubi si avviano alla fusione, la preoccupazione dei sindacati torna di nuovo a salire. Parlano da soli i numeri: Intesa ha in Puglia 205 filiali e 2 mila 490 dipendenti. Numeri inferiori ma comunque importanti per Ubi, che può contare su circa 80 filiali».

«Il discorso è semplice — dice ancora Berloco — Se davvero ci sarà l’acquisizione, Intesa e Ubi non potranno mantenere sui territori le stesse filiali ma dovranno fare dei tagli. Saranno dunque tagliate alcune di quelle filiali che erano già sopravvissute alle prime fusioni degli scorsi anni. Le sovrapposizioni di sportelli saranno tantissime».

«Quello che sta succedendo in Popolare di Bari — conclude Berloco — sta liberando spazi di conquista. Spazi dovuti a una naturale di perdita di reputazione della BpB e a una riduzione dell’attività di impresa per la banca stessa, che in questo momento non può erogare nuovi finanziamenti e non può rispondere alle esigenze dell’economia locale. Al momento la banca è ferma. Per questo temiamo forti ripercussioni occupazionali».