Banca Popolare Bari, sindacati esprimono preoccupazione e sfiducia

Nessuna Nuova, Cattiva Nuova’ il titolo del comunicato datato 25 giugno con cui le rappresentanze sindacali della Popolare di Bari esprimono preoccupazione per le sorti dell’azienda, e la totale sfiducia nei confronti delle scelte del management aziendale che: “continua imperterrito ad avviare iniziative importanti e significative per il futuro dell’azienda, ma dall’incerto risultato, ignorando il ruolo delle rappresentanze sindacali e il profondissimo malessere di tutti i dipendenti in questa fase convulsa della vita della banca”.

Di seguito il testo del comunicato :

In data 24 Giugno 2019 si è tenuto in Bari, nei locali di via Cairoli, l’incontro tra le Segreterie dei Coordinamenti Fabi, First/Cisl, Fisac/Cgil, Uilca, Unisin del Gruppo B.P.B. e l’Azienda, rappresentata in primis dal Direttore Generale, rag. Gregorio Monachino e dal Responsabile della Funzione Risorse Umane dr. Paolo Falini.
Il Direttore Generale ha fornito chiarimenti sulla situazione in cui versa la Banca, precisando che:

  • Il Piano Industriale sarà presentato dopo l’Assemblea dei soci e, nel frattempo, ci sono comunque attività preliminari da fare;
  • I risultati negativi del Bilancio 2018 presentano inevitabili ricadute ed hanno richiesto l’attivazione di operazioni “particolari” gestite centralmente e finalizzate a coprire due criticità rilevanti:
    A) la diminuzione della liquidità della Banca (scesa da 2,2 Mld a 900 mln. circa);
    B) la necessità di capitale poiché la perdita d’esercizio l’ha ridotto sotto del limite minimo regolamentare (TIER 1).

Per fronteggiare la situazione di cui al punto A) è stata effettuata una Cartolarizzazione di crediti per circa 1/MLD che ha consentito di ricondurre la Banca entro parametri di tranquillità.
Per quanto riguarda B) è stata effettuata un’operazione sui Ratios patrimoniali attraverso gli RWA ( RISKWEIGHTED ASSETS – attività della banca ponderate per il relativo rischio ), in particolare strutturando un’operazione di CAPITALE SINTETICO consistente nell’acquisizione di una garanzia di controparte sui potenziali rischi di perdite relative ad un portafoglio crediti di circa 3 MLD (valevole circa 150 basis point quale CAPITAL RELIEF – strumento di alleggerimento dei requisiti patrimoniali della banca) e con costituzione di un deposito cauzionale di circa 270/280 mln. presso BPB da parte della Compagnia. Questa operazione, che comporterà il pagamento di un premio, verrà chiusa entro il mese di giugno e ad un costo inferiore a quello di un’obbligazione subordinata tipo quella di CARIGE (che ha un tasso del 16%) e determinerà meno accantonamenti per la Banca, accantonamenti che erano stati stimati intorno ai 20 mln.
Riguardo la CASSA DI RISPARMIO DI ORVIETO, c’è un’offerta vincolante, ma anche altre offerte che potrebbero perfezionarsi, cui far seguire la DUE DILIGENCE (attività di approfondimento dei dati economico/patrimoniali e delle informazioni riguardanti C.R.O.).
Ancora da scrivere e capire meglio, invece, il passaggio relativo alla trasformazione in S.p.A. infatti si potrebbero seguire varie strade, come ad esempio quella di fare una scissione societaria con le azioni della S.P.A. neo-costituita da assegnare agli attuali soci della BPB Scpa, oppure farle rimanere inizialmente al 100 % in capo all’attuale Banca.
Ci sono circa 500 mln. di DTA (Deferred Tax Assets – imposte differite attive o attività per imposte anticipate) che potrebbero essere in futuro contabilizzate come patrimonio ai fini di vigilanza, dietro però pagamento di un canone annuo ed in conseguenza di aggregazioni/fusioni di banche medio-piccole.
Basterebbe anche aggregare una sola Banca. Su questo, occorrerà comunque anche avere un parere favorevole di BCE.

Le OO.SS. hanno ribadito la necessità, da parte aziendale, di CHIAREZZA e TRASPARENZA, poiché GRANDE è la PREOCCUPAZIONE PER LE SORTI DELL’AZIENDA. Resta perciò interamente ribadita la sfiducia delle OO.SS. nei confronti di un management aziendale che continua imperterrito ad avviare iniziative importanti e significative per il futuro dell’azienda, ma dall’incerto risultato, ignorando il ruolo delle  rappresentanze sindacali e il profondissimo malessere di tutti i dipendenti in questa fase convulsa della vita della banca.
Il Direttore Generale ha affermato che solo dopo i risultati elettivi dell’Assemblea dei Soci, per ora fissata al 13/14 luglio, si potrà avere certezza di quello che potrebbe essere un Piano Industriale 2020/202!…
Ci sarebbe piaciuto avere notizie più precise sul futuro e sulle decisioni della Banca, come ci si sarebbe aspettato da un Direttore Generale, primo dirigente dell’Azienda, invece abbiamo assistito alla riproposizione di quanto già divulgato agli e dagli organi di stampa.
Ipotesi, solo ipotesi per ora, l’aggregazione, anche con una sola altra banca, per usufruire del recente decreto c.d. “salva BPB”; lo smembramento in spa ed in cooperativa, ovvero in corporate e retail ossia in good-bank e bad-bank…
Ma quale affidabilità e credibilità può dare una Banca che, sino ad oggi, racconta ai vertici sindacali aziendali di ipotesi mentre nella realtà, sottotraccia, pone le basi per cambiamenti radicali?
Nell’ipotesi in cui il 14 luglio si realizzi l’annunciato – sulla stampa – radicale cambio della governance, su quali basi, quali prospettive la nuova Azienda intenderebbe ricostruire un clima di fiducia interno ed esterno alla Banca stessa?
Possiamo senz’altro affermare che ineludibile e vitale è il cambio dei modi di conduzione dell’Azienda, del rapporto di questa con i propri  dipendenti, con i propri soci, con i propri clienti.
Di certo c’è che queste sigle faranno tesoro delle esperienze, sofferte e faticose, che si sono avute sino ad oggi. Il senso di responsabilità sarà da noi sempre rivolto solo nell’interesse dei Lavoratori e delle Lavoratrici di questa Banca e di questo Gruppo.
Vi terremo costantemente informati.
Bari, il 25 giugno 2019

Segreterie di Coordinamento
FABI FIRST/CISL FISAC/CGIL UILCA UNISIN
Gruppo Banca Popolare di Bari