Un sindacato per la partecipazione e il dialogo, democratico in una società pluralista

Sondrio: una città tra le montagne lombarde che ancora mantiene la sede della propria banca popolare. Qui, tra le cime della Valtellina, si è svolto il direttivo di First Cisl Gruppo Banca Popolare di Sondrio, impreziosito dalla partecipazione della Segreteria Nazionale e della Segreteria Territoriale rappresentate rispettivamente da Mauro Fanan e Francesco Della Marianna.

Il momento di incontro è stato l’occasione non solo per rivedere in presenza la delegazione e per affrontare le fitte tematiche all’ordine del giorno – dalla situazione generale del settore del credito alle questione sindacali aziendali aperte –  ma anche per svolgere qualche ora di formazione ed affermare nuovamente le motivazioni sindacali che ci spingono ad agire con passione e responsabilità: agire per partecipare, per rappresentare, per contrattare. Ci è stata di grande aiuto, per riflettere a fondo su questi tre elementi centrali della nostra attività, la presenza esperta e competente del professore Franco Riva, docente di Filosofia Morale ed Etica Sociale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, studioso e intellettuale molto legato a CISL.

In ottica di una progressione nelle relazioni sindacali, all’appuntamento formativo sono stati invitati esponenti della delegazione aziendale e delle altre sigle sindacali presenti in azienda.

Un pomeriggio serrato, nella prima giornata, dalle 15 fino all’ora di cena, trascorso a dibattere sulla vocazione sindacale, sull’essere e fare sindacato in CISL, a partire dai suoi valori identitari – autonomia, aconfessionalità, associazionismo, contrattazione. Vi sono tanti e diversi modi di fare sindacato; partendo da una frase di Jaques Maritain, del 1936, tratta dall’opera Umanesimo Integrale, abbiamo discusso sul carattere di persona morale del sindacato e della comunità di lavoro, specie in una società pluralista. Riconoscere malessere e ingiustizia, alla base del mestiere del sindacalista, è già un principio di democrazia. Al centro del nostro impegno ci sono colleghe e colleghi  in una visione di prossimità, con una presenza non di tipo protagonistico, ma di testimonianza. Fondamentale è il dialogo, la partecipazione, dentro una logica che supera quella della contrapposizione pura e semplice. Partecipare è già lottare ed anche la parola dialogo, troppo equivocata, non è parola dolce, letteralmente significa parola spezzata, divisa; dialogo è quindi anche contestazione, lotta, contrapposta al monologo.

Proprio per questo la nostra azione che punta al partecipare, al rappresentare, al contrattare, ci interpella in continuazione, interpella le persone, e ci spinge alla creatività, il dialogo diventa quindi forma alternativa al monologo, come forma di lotta seria, con una propria identità, mai arrendevole.

Il contratto, il contrattare, diventa così il punto di arrivo di tutta l’azione sindacale che è contemporaneamente luogo simbolo della democrazia: nel contratto c’è la promessa della democrazia da parte di tutti i contraenti. Il compromettersi di persone dentro la comunità di vita, dentro il luogo del lavoro, è il momento sorgivo della democrazia.

La frase che resta scolpita dentro di noi e che sintetizza il lavoro fatto, è presa dal testo Etica e Cittadinanza di Franco Riva: CONTRATTI. Una promessa mentre ci si compromette. Un compromettersi mentre si promette.