Lavoro, Furlan, taglio del cuneo fiscale frutto della mobilitazione sindacato

“Oggi si realizza il primo punto della piattaforma unitaria di Cgil, Cisl, Uil: allargare la platea degli 80 euro è il primo passo di una riforma fiscale che premi i redditi dei lavoratori e dei pensionati”; così la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, a margine del tavolo svoltosi ieri 17 gennaio a Palazzo Chigi tra Cgil, Cisl e Uil ed il Governo sull’attuazione della riduzione del cuneo fiscale previsto in manovra.

Il confronto con il governo sul taglio del cuneo fiscale “non è una risposta che potrà soddisfare tutti ma è
un primo passo importante, e lo sottolineo perché abbiano portato milioni di lavoratori in piazza per arrivare a questo risultato, in oltre 1 anno di mobilitazione. Ancora una volta però restano fuori gli incapienti”, osserva la leader della Cisl sottolineando che riguardo ad essi, “oltre 4 milioni, molti dei quali anziani, ma anche giovani costretti ad un part time involontario, abbiamo voluto e ottenuto rassicurazioni dal governo affinché, attraverso la riforma fiscale o con una azione sociale, ricevano una risposta”.

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Come si legge nel sito della Cisl, il tavolo, aperto dalla relazione del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, è stato presieduto dal premier, Giuseppe Conte. Presente anche la responsabile del Lavoro Nunzia Catalfo. Per i sindacati, i leader di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.

Al centro dell’incontro l’ipotesi di varare un mix di interventi che porterebbero ad un taglio del cuneo fiscale in grado di coinvolgere una platea più ampia rispetto a quella che già beneficia del bonus Irpef voluto dal governo Renzi. Per questi ultimi – circa 10 milioni di lavoratori – ci sarebbe un aumento di 20 euro al mese in busta paga, passando da 80 a 100 euro. Sempre 100 euro sarebbe il vantaggio che interesserebbe una platea più ampia del bonus – chi guadagna tra 26.000 e 28.000 euro – mentre al di sopra di questa soglia si inizierebbe a scendere fino ad arrivare a 80 euro al mese – chi percepisce fino a 35.000 euro. Oltre i 35.000 euro scatterebbe un decalage che porterebbe all’azzeramento dello sconto fiscale oltre i 40.000 euro.

Adesso, ricorda Annamaria Furlan, “occorre affrontare il tema della crescita, investimenti, infrastrutture, pubblica amministrazione, assunzioni, Sud”.

Il video con le dichiarazioni della segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan: