Mps, First Cisl: no a svendita spezzatino, la banca è solida, serve operazione di sistema con Fondazioni bancarie

“La collocazione sul mercato del 25% di Mps non deve aprire le porte ad uno spezzatino della banca, la cui identità non va diluita in nuove aggregazioni che si risolverebbero in un danno per i lavoratori e per i territori di riferimento.

Mps non ha bisogno di confluire in un terzo polo per avere un futuro. Anche i risultati dell’ultima trimestrale confermano che la banca ha raggiunto un elevato livello di redditività e che da un punto di vista patrimoniale è assolutamente solida. Una condizione, quest’ultima, che potrebbe migliorare ulteriormente qualora il verdetto del processo d’appello, atteso il 27 novembre, dovesse riformare la sentenza di condanna in primo grado di Alessandro Profumo e Fabrizio Viola.

Per questo siamo convinti che per Mps è necessaria un’operazione di sistema che crei le condizioni per l’ingresso nel capitale delle Fondazioni di origine bancaria nel ruolo di anchor investor, cui dovrebbe continuare ad affiancarsi il Tesoro con una quota di minoranza.

In coerenza con quanto sostenuto nel tempo, politicamente e fattivamente, dalla nostra organizzazione, a tutti i livelli federali e confederali, che ci hanno visti affrontare, non senza sacrificio, anni caratterizzati da scelte spesso sofferte ma dettate dalla volontà di rilanciare la nostra azienda, ribadiamo la nostra più ferma contrarietà a ogni ipotesi di spezzatino o svendita del Monte dei Paschi di Siena”.

Lo dichiarano Alessia Silvestri, segretaria First Cisl Banca Mps, e Barbara Spezia, segretaria di Gruppo.

 

Il comunicato di First Cisl