Si è parlato molto di violenza di genere nei giorni scorsi. In occasione del 25 novembre, si assiste a una gara tra le parti in cui tutti, dalla politica all’associazionismo, dalle aziende ai media, lanciano campagne di sensibilizzazione. Se pensiamo che le molestie, fino a qualche anno fa, erano un argomento tabù, possiamo sicuramente considerarla una vittoria culturale e un passo avanti. Ma il percorso è ancora lungo. I numeri raccontano un fenomeno radicato che riguarda circa 7 milioni di donne italiane (ISTAT 2025), con gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale, che diventa anche un ostacolo allo sviluppo economico, e con un tasso di denuncia molto basso. Per contro, il dibattito pubblico rimane spesso in superficie e iniziative importanti faticano a trovare il supporto necessario.
Mentre l’eco del 25 novembre si affievolisce, eccoci al secondo appuntamento con la nostra newsletter sulle Pari opportunità, per condividere dati, storie e buone pratiche che raccontano come la ricerca della parità sia un processo concreto; non un tema “da donne”, ma la base di una società più libera, più ricca e più umana. In questo numero, cerchiamo di andare a fondo per conoscere meglio alcune complessità della violenza genere, mentre entra in vigore, proprio oggi, la nuova legge sul femminicidio, e proponiamo progetti e iniziative concrete che mettono al centro il mondo del lavoro, perché diventi un importante spazio di accoglienza e supporto per le donne, e in particolare i nostri settori, perché possano ritrovare un equilibrio tra competizione e valori.
Di seguito gli argomenti trattati in questo numero.
FOCUS
Presentato il nuovo Codice Etico
di First Cisl Milano Metropoli
È stato un impegno preso da tutta la nostra organizzazione in occasione dell’ultimo Congresso territoriale e ora siamo la prima struttura a dotarsi di un “Codice Etico contro Molestie, Violenze e ogni forma di Discriminazione” che stabilisce i principi e le regole di comportamento con cui operiamo ogni giorno in primis nelle nostre attività sindacali.
Leggi l’articolo completo e scarica il Codice Etico
STORIE DA RACCONTARE
Contrasto alla violenza di genere sui luoghi di lavoro:
Sabria Sharif ci racconta il progetto Sentinelle
Delegate e delegati hanno preso parte a un percorso formativo che ha permesso loro di diventare “sentinelle”, capaci di riconoscere i segnali di fragilità e disagio provenienti dalle colleghe che subiscono violenza, orientandole su cosa fare. Abbiamo chiesto a Sabria Sharif, segretaria Cisl, di raccontarci di più e di presentarci altre iniziative che promuovono la parità.
Leggi l’intervista e l’esperienza di chi ha partecipato
FORSE NON LO SAI
Due volte vittime: cosa possiamo fare?
I casi di vittimizzazione secondaria in Italia sono molto diffusi, anche per questo motivo il tasso di denuncia rimane molto basso. La denuncia non è un gesto semplice che porta rapidamente a protezione e giustizia. Nella realtà concreta dei tribunali e dei consultori, gli iter procedurali sono complessi e anche l’ambiente circostante può contribuire alla prosecuzione della violenza. Istituzioni, media, famiglia, amici, scuola, colleghi: siamo tutti chiamati a comportamenti consapevoli.
Scopri cosa puoi fare
AZIONI POSITIVE
Il Protocollo siglato con ABI a favore delle donne vittime di violenza
Le difficoltà economiche sono uno dei più grandi ostacoli che le donne vittime di violenza si trovano ad affrontare, sia per decidere di denunciare gli abusi di un compagno o un familiare, sia per poi trovare gli strumenti e la forza di voltare pagina. Per questo è molto importante il rinnovo e l’ampliamento del Protocollo d’intesa siglato dai sindacati con ABI per favorire il rimborso dei crediti da parte delle donne inserite nei percorsi di protezione.
Il commento di Riccardo Colombani Segretario First Cisl e il comunicato unitario
COSA DICE LA LEGGE
Da oggi nel Codice Penale il reato autonomo di femminicidio
La Legge 2 dicembre 2025, n. 181 introduce nel Codice Penale italiano l’articolo 577-bis, creando un reato autonomo di femminicidio, punito con l’ergastolo come pena fissa, senza margini di discrezionalità per il giudice, specificamente per l’omicidio di una donna motivato da odio di genere, discriminazione, controllo o rifiuto affettivo. Approvata all’unanimità, riconosce il fenomeno come strutturale, rafforza le tutele e ridisegna l’approccio processuale, trasformando la vittima in parte attiva, allineando l’Italia agli obblighi internazionali e alla direttiva UE 2024/1385.
Scarica la legge 2 dicembre 2025, n. 181
Coordinamento donne, pari opportunità e politiche di genere
First Cisl Milano Metropoli
