Congresso, intervista a Maddalena Acquaviti

Al termine del Congresso dello scorso 24 e 25 febbraio, abbiamo pensato di porre alcune domande ai componenti la segreteria per meglio approfondire i progetti e le tematiche che verranno affrontati nei prossimi quattro anni, iniziamo con Maddalena Acquaviti.

D: il Congresso si è concluso con la conferma della segreteria uscente e questo è anche il riconoscimento del lavoro svolto in questi anni. Qual è il tuo pensiero?

R: in effetti, la conferma potrebbe essere letta come il riconoscimento del lavoro che è stato fatto, anche se penso che non sia solo questo il punto.
La Segreteria non ha lavorato da sola, la vera forza è stata quella di coinvolgere tutti i sindacalisti del territorio, a partire dai referenti di staff e coordinamenti che ci hanno consentito di far funzionare un territorio così complesso, per arrivare ad ogni singolo Rsa di cui noi non siamo altro che i rappresentanti, senza dimenticare i nostri preziosi dipendenti.
In questi anni abbiamo cercato di fare in modo che il territoriale fosse uno spazio accogliente in cui chiunque, arrivando, sentisse di essere a casa. Ho sempre interpretato l’incarico come un mettersi al servizio. La conferma non è un “premio” ma una rinnovata assunzione di responsabilità. Noi tutti siamo qui per essere a servizio di dirigenti sindacali e tramite loro degli iscritti. È questa l’essenza stessa del modo in cui intendiamo il concetto di rappresentanza.

D: la Rsa (Rappresentanza sindacale aziendale) è quindi il vero motore del territorio?

R: niente sarebbe possibile senza di loro e su questo si concentra il nostro quotidiano impegno. In un momento in cui il tema su cui si dibatte principalmente è l’intelligenza artificiale, e Marco nella sua relazione congressuale ha parlato delle intelligenze multiple di Gardner, a me piace parlare anche di quella che io definisco “intelligenza collettiva”.
Pensiamo all’intelligenza come a una caratteristica individuale ma esiste anche un’intelligenza condivisa, in cui ciascuno di noi è come una cellula neuronale collegata alle altre e insieme è capace di generare e condividere idee, progetti, insomma di crescere. Questo è quello che accade nel nostro territorio: molte persone di talento e appassionate del loro lavoro si mettono a disposizione per generare intelligenza condivisa a cui ciascuno contribuisce con la propria unicità.
Il Congresso è stato arricchito da molti contributi di grande spessore, a conferma di quanto questo sia uno spazio vitale. Vitale e anche vivace perché ci piace pensare che sia un piacere lavorare insieme nonostante la fatica del ruolo che ricopriamo.

D: si è tanto parlato di futuro. Come intendete questo mandato nei prossimi anni?

R: adesso abbiamo bisogno di ordinare un po’ le idee e progettare i prossimi anni. Sicuramente lo faremo in continuità con la strada tracciata e in coerenza con quanto è emerso nel corso del Congresso.
Si è molto parlato di azioni concrete e mi piace sottolineare che questo territorio non si è mai sottratto a questa consegna. Lo facciamo principalmente nell’azione diretta di tutela che quotidianamente viene garantita ai lavoratori, con gli accordi, i servizi, le comunicazioni.
Ma siamo andati oltre, abbiamo fatto la scelta concreta di essere attori e testimoni del cambiamento. Nel prossimo mandato lo faremo tramite due progetti in cui crediamo molto: bilancio di sostenibilità e analisi della mobilità; codice di condotta contro le discriminazioni e le molestie.
Si tratta di due importanti iniziative in cui vogliamo metterci in gioco, per testimoniare in prima persona i valori in cui crediamo, ovvero quello di un mondo e un lavoro più sostenibile, inclusivo e giusto. Siamo assolutamente convinti che lo sviluppo umano è possibile se riguarda tutti, soprattutto i più deboli e i più fragili. Lo sviluppo di cui beneficiano solo alcuni, magari a discapito di molti, non è vero sviluppo ma privilegio.

Comunicazione First Cisl Milano Metropoli


Allegato: intervista a Maddalena Acquaviti