Congresso, tavola rotonda “Evoluzione tecnologica e partecipazione”

I lavori congressuali sono proseguiti con gli interventi degli invitati: Giovanni Abimelech – segretario generale UST Milano Metropoli, Andrea Battistini – segretario generale First Cisl Lombardia,  Giorgio Crespi – Dirigente ABI Milano, Francesca Lorusso – segretaria Fisac Milano, Lucia Peveri – segretaria generale Lombardia e Valentina Villa SNFIA Milano.

“Evoluzione tecnologica e partecipazione” è il titolo della tavola rotonda, moderata dal giornalista Fabio Pizzul,  a cui hanno partecipato: Riccardo Colombani – segretario generale First Cisl, Roberto Cascella – Chief People & Culture Officer Banca Intesa Sanpaolo, Francesco Seghezzi – presidente ADAPT, don Andrea Ciucci – segretario generale Fondazione Vaticana ReAlssance.

Tecnologia e intelligenza artificiale, ha sottolineato Roberto Cascella, siano strumenti utili a favorire una maggiore produttività in relazione alle esigenze della clientela, offrendo accesso a determinate informazioni in tempi rapidi. Il mondo digitale rappresenta l’opportunità per migliorare l’organizzazione del lavoro anche in stretta collaborazione con le Organizzazioni sindacali. L’intelligenza deve essere complementare e non sostitutiva rispetto al lavoro delle persone. (link intervista)

Don Andrea Ciucci, nel corso del suo intervento ha voluto evidenziare come l’irrompere delle nuove tecnologie pone alcune questioni. Attraverso l’utilizzo della tecnologia si può fare molto bene o molto male, la tecnologia non è neutra ma risponde alle logiche delle persone che le progettano. Una trasformazione digitale come quella che stiamo vivendo impone una riflessione più articolata, un approccio umanistico e tecnologico perché, questa tecnologia disegna il presente e il futuro. Non subire ma accompagnare le tecnologie è un’opportunita’ in più per continuare a lavorare bene e in modo giusto. E’ necessaria una responsabilità sociale dell’impresa perché le scelte che un’azienda compie hanno ricadute profonde che devono essere affrontate e adeguatamente sviscerate.

l tema della velocità e dell’accelerazione tecnologica, ha sostenuto Francesco Seghezzi,  rischia di generare problematiche, uno scollamento tra chi governa e chi esegue i processi all’interno delle aziende a causa delle diverse conoscenze. Oggi nel settore bancario chi esegue i processi non è a conoscenza di tutto. La partecipazione diventa quindi nodo centrale della trasformazione che stiamo vivendo. L’innovazione tecnologica chiede un maggiore coinvolgimento alle persone in tema di aggiornamenti. La vera sfida alla partecipazione è un metodo per stare davanti a questa accelerazione e non tanto per rallentarla ma per aiutarla.

L’accordo di rinnovo del contratto nazionale dei bancari, ha evidenziato Riccardo Colombani, ha aperto alla partecipazione attraverso la contrattazione aziendale. Si tratta dello stesso indirizzo seguito dalla legge di iniziativa popolare promossa dalla Cisl, passata al vaglio delle commissioni ed in attesa di essere discussa in aula. Il nostro auspicio è che divenga presto legge.
In Germania la partecipazione è nata con la ricostruzione, dopo la seconda guerra mondiale,  grazie all’ alleanza fra sindacati e imprenditori.
La partecipazione è fondamentale per garantire assetti economici e sociali adeguati al progresso, a beneficio di tutti. Nella sua relazione Berselli ha affrontato questo tema, evidenziando che c’è vero progresso solo se i benefici dell’innovazione vanno a vantaggio di tutti.  Al riguardo, infatti, il comportamento degli oligarchi del web non può non provocare qualche timore. Abbiamo invece bisogno di una tecnologia antropocentrica affidabile, che tuteli la persona, la sicurezza e salvaguardi i diritti fondamentali).
Le parti sociali, ha concluso Colombani, devono trovare la strada corretta per gestire progetti innovativi incisivi, incisivi, (co-progettazione).
Il coinvolgimento dei sindacati è fondamentale per la gestione di questi processi su una base di chiarezza.
Le nuove tecnologie sono una opportunità ma, se le decisioni sono di carattere “sostitutivo”, allora diventano regressive. Il tasso di complementarietà è il focus che dobbiamo avere come sindacati.

Comunicazione First Cisl Milano Metropoli