Report sul credito alla Spezia

Avanza la “desertificazione bancaria”: nel 2023 chiuse altre 5 filiali bancarie in provincia. Si arresta invece, dopo 12 anni, il calo degli addetti nel settore.

L’analisi pubblicata a metà febbraio scorso dall’Osservartorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl (https://www.firstcisl.it/osservatorio-desertificazione-bancaria/) conferma l’andamento negativo per gli sportelli bancari in Italia, calati di ulteriori 826 unità nel corso del 2023. Un bilancio pesante che delinea una realtà ormai prossima a diventare un allarme sociale: sono infatti quasi 4,5 milioni gli italiani che non possono più accedere ai servizi bancari nel proprio comune di residenza, situazione che accomuna 3300 comuni del nostro paese, il 41,5% del totale!

La Liguria nel 2023 non risulta essere tra le regioni più penalizzate dal fenomeno sebbene nel corso dello scorso anno abbia registrato una ulteriore contrazione di 21 filiali, 5 delle quali chiuse nello spezzino.

First Cisl Liguria monitora questo fenomeno attraverso il proprio Osservatorio sul Credito attivo sulla zona della Spezia da quasi 30 anni. L’annuale report del comparto finanziario spezzino fa emergere, nel 2023, una ulteriore significativa riduzione degli sportelli bancari in provincia che scendono così a 90 ma anche una tenuta dei dipendenti del settore che, non senza sorpresa, arrestano la loro costante discesa dopo ben 12 anni.

Succursali bancarie

Nel 2023 in Liguria il numero complessivo degli sportelli si è ridotto di 21 unità, passando da 587 a 566. Questa decrescita ha impattato anche la provincia spezzina a causa della decisione di BPER di chiudere le proprie filiali di Ceparana, Vernazza e La Spezia (via Veneto) e di Crédit Agricole Italia per quel che riguarda le agenzie di Ponzano Magra e Sarzana 1 (via Bertoloni).

La banca modenese, a distanza di un anno dalla storica incorporazione di Carige, rivede la sua presenza sul territorio dove però si conferma essere la seconda realtà bancaria per numero di sportelli e la terza per dipendenti.

Chi primeggia in entrambe le classifiche è ovviamente il Crédit Agricole Italia, erede della ex Cassa di Risparmio della Spezia, il cui “piano di ottimizzazione” della rete distributiva ha causato però la chiusura di due storiche filiali: quella di Ponzano Magra era stata infatti inaugurata il 29 dicembre 1994 e ancora prima quella di Sarzana 1, attiva di fianco al palazzo comunale di Piazza Matteotti per oltre 40 anni, dal lontano 4 maggio 1982. Nel corso degli ultimi anni entrambe le realtà erano già state “declassate” da filiali autonome a semplici “satelliti”, rispettivamente, delle agenzie di Santo Stefano Magra e della Sede di Sarzana in Piazza Martiri.

Analizzando attentamente gli archivi di Bankitalia emergerebbe anche una terza chiusura in provincia per l’istituto transalpino nel 2023, quella della filiale di Romito Magra. In realtà lo sportello ex Carispezia aveva chiuso i battenti già dal 2019, pur mantenendo in essere le autorizzazioni da parte di Banca d’Italia per una eventuale riapertura, permessi che sono venuti meno con decorrenza 19/5/2023.

Poche settimane fa, il 19 febbraio 2024, ha invece fatto il suo ingresso per la prima volta nella provincia spezzina Banca Cesare Ponti, azienda del Gruppo BPER specializzata nel private banking e nella gestione personalizzata dei patrimoni.

Pertanto si attestano complessivamente a 90 le filiali bancarie che rappresentano oggi l’intera realtà creditizia spezzina ma se si considera che tra queste succursali attualmente autorizzate da Banca d’Italia ad operare in provincia una dozzina di fatto non sono contabilmente autonome, bensì agiscono come semplici “satelliti” della filiale a cui fanno riferimento, nove non operano ad attività piena ma si limitano al business in cui sono specializzate (crediti personali, private, corporate, etc), la bancarizzazione effettiva del territorio risulta ancora più ridotta.

Dipendenti bancari ed esattoriali

I lavoratori dipendenti delle aziende bancarie in provincia sono aumentati in un anno di 2 unità, passando da 744 a 746. Si arresta così, non senza sorpresa, un trend che andava avanti ininterrottamente da una dozzina di anni, nonostante anche il 2023 sia stato un anno in cui diverse realtà bancarie hanno avuto “finestre” di prepensionamenti attraverso il ricorso al Fondo di Solidarietà di settore. Gli accordi di “ricambio generazionale” firmati dai sindacati di categoria, il potenziamento dell’organico di alcune filiali e il trasferimento di lavoratori da territori limitrofi hanno evidentemente bilanciato le uscite che si sono registrate.

Allargando poi, come di consueto, il monitoraggio al settore contrattualmente affine della Riscossione Tributi, non si sono registrate variazioni di organico all’interno dell’unico concessionario rimasto in provincia appartenente a quell’area contrattuale, l’Agenzia delle entrate – Riscossione, che conferma i 27 occupati dell’anno precedente, numero che però potrebbe prossimamente aumentare grazie ad un piano triennale di assunzioni che dovrebbe permettere l’ingresso di complessivamente 1500 nuovi occupati su scala nazionale nella ex Equitalia.

Il numero globale dei lavoratori del settore “finanziario” è salito quindi a 773, dato comunque ben distante da quello registrato solo 10 anni fa che risultava essere superiore alla simbolica soglia delle 1000 unità. Prendendo in esame un arco temporale più ampio notiamo come, dal 1995 ad oggi, il settore abbia perso oltre 600 occupati.

Esaminando i dati disaggregati per singole aziende, possiamo osservare un aumento di personale, seppur minimo in diverse realtà bancarie del territorio.

L’incremento maggiore lo fa registrare BPER (+4) grazie principalmente al trasferimento di diversi lavoratori della locale direzione territoriale dalla vicina Carrara alla Spezia e nonostante che 4 dipendenti siano stati “ceduti” a Banca Cesare Ponti, altra azienda del Gruppo da febbraio scorso presente in città con una nuova filiale.

Segue poi Crédit Agricole Italia (+2) grazie soprattutto al piano di “ricambio generazionale” ottenuto dalle organizzazioni sindacali aziendali e Popolare Sondrio (+2) che evidentemente vuole consolidarsi e accrescere il suo business sul territorio.

Cresce di una unità anche il personale di Mediobanca Premier (ex CheBanca!) e della BCC Versilia Lunigiana Garfagnana.

Queste invece le banche che hanno ridotto il loro organico negli ultimi 12 mesi:

Unicredit (-8), MPS (-2) seguite da Banco BPM, Credem e BNL (-1).

In definitiva Crédit Agricole Italia resta indiscutibilmente la principale realtà creditizia del territorio sia per filiali che per dipendenti (359, circa il 50% dei bancari in provincia), seguita a distanza da Intesa Sanpaolo (97) e BPER (67).

Bancarizzazione della provincia

La provincia della Spezia, composta da 32 comuni e 214.872 residenti (ISTAT gennaio 2023), nonostante le oltre 40 filiali chiuse negli ultimi 10 anni, presenta ancora dei dati superiori alla media nazionale. Il numero di sportelli per 100.000 abitanti è infatti di 42 contro i 36 a livello nazionale e i 38 della regione Liguria (dove La Spezia risulta avere un dato migliore rispetto alle altre 3 provincie).

Anche il dato relativo ai comuni totalmente sprovvisti di filiali bancarie risulta meno drammatico nella provincia spezzina rispetto allo scenario italiano: 25% contro 41,5%.

Si confermano infatti 8 i paesi dove non è presente alcuno sportello, di cui ben 7 facenti parte della vasta e complessa zona della Val di Vara: Calice al Cornoviglio, Carro, Carrodano, Maissana, Pignone, Rocchetta Vara e Zignago, ai quali si aggiunge il borgo rivierasco di Framura. Circa 5000 cittadini, per lo più anziani, costretti a spostarsi su altri territori comunali per avere accesso a servizi bancari.

Otto sono invece i comuni a rischio “desertificazione bancaria” dove è presente un solo sportello (nel 2023 Vernazza si è aggiunto a questo elenco).

Tra questi c’è Castelnuovo Magra che detiene un duplice record negativo: è il comune più popoloso tra quelli liguri dove è presente una sola filiale bancaria e l’ultimo della provincia spezzina per rapporto sportelli/residenti, solo 0,12 per 1000 abitanti.

Con un indice di 1,56 sportelli per 1000 abitanti è invece Brugnato a prendersi la vetta di questa classifica scalzando il primato storico di Vernazza, interessata dalla chiusura della filiale BPER, a sua volta superata anche dalle vicine Riomaggiore (1,5) e Monterosso al Mare (1,49).

Il comune con la più alta presenza di banche e bancari è ovviamente il capoluogo, La Spezia, con 38 filiali e 483 lavoratori, seguita da Sarzana (9 filiali, 88 lavoratori) e Lerici (5 filiali, 20 lavoratori).

La Spezia, 27 marzo 2024

Comunicato stampa

2024 Banche e sportelli La spezia